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CRV - "Via libera alla seduta fuori sede sulla Marmolada"

PressRelease

CRV - "Via libera alla seduta fuori sede sulla Marmolada"

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

presso Museo della Grande Guerra

01 agosto 2018, 18:51

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

CRV - "Via libera alla seduta del Consiglio regionale presso il Museo della Grande Guerra di Punta Serauta della Marmolada, nel comune di Rocca Pietore (BL)"

(Arv) Venezia, 1 ago. 2018 - Nella seduta odierna, il Consiglio regionale del Veneto, con 32 voti favorevoli e 1 astenuto, ha autorizzato, ai sensi dell’articolo 70, comma 1°, del regolamento consiliare, la seduta fuori sede presso il Museo della Grande Guerra di Punta Serauta della Marmolada, nel comune di Rocca Pietore (BL). Nell’introdurre la discussione in aula consiliare, il relatore di maggioranza, Nicola Finco (LN), ha sottolineato come “il territorio del Veneto è significativamente occupato da territori montuosi: la provincia di Belluno è interamente montana, le provincie di Vicenza, Verona e Treviso sono tutte parzialmente occupate da territorio montano. La montagna veneta presenta per molti aspetti caratteristiche e tratti distintivi a livello culturale, storico, geografico e turistico. Le Dolomiti venete, la città di Cortina, il complesso montuoso della Marmolada, l’Altopiano di Asiago, i monti della Lessinia, ad esempio, sono luoghi noti a tutti per il fascino turistico che esercitano e per le vicende storiche che si sono svolte. Recentemente, si è celebrato l’anniversario per i cento anni della ‘Grande Guerra’ ed è difficile trovare luoghi montani che non siano stati teatro di episodi bellici che hanno consacrato il suolo veneto con atti di generoso eroismo e di indicibili sacrifici. Molti dei luoghi citati, sono musei a cielo aperto. Sono molte le comunità venete che organizzano la loro vita in territori completamente montani, ma che presentano diverse criticità: calo demografico, spopolamento, chiusura dei servizi. Gli Enti Locali sono costretti a erogare i servizi e ad assolvere alle loro funzioni istituzionali in condizioni svantaggiate, si pensi alla gestione della rete viaria, alla salvaguardia del territorio e all’erogazione dei servizi sanitari. Tutti questi elementi di specificità sono stati riconosciuti dal legislatore veneto che all’articolo 15 dello Statuto ha tracciato le linee distintive di queste comunità. Il dibattito intorno al sistema della montagna veneta si è recentemente arricchito con l’iniziativa della candidatura alle Olimpiadi invernali 2026, coinvolgendo anche le regioni limitrofe. Le problematiche sopra citate, ma anche le prospettive che si aprono, impongono quindi una molteplicità di riflessioni sui territori interessati, sulle istituzioni chiamate a gestirle, sulle relazioni tra gli Enti Locali montani, sui rapporti con i comuni di confine e con le regioni limitrofe. Le problematiche specifiche sono varie e vanno dalle richieste di maggior efficienza sanitaria, alla presenza di elisoccorso, dalla tutela dell’ambiente, ai rapporti di confine. Sotto quest’ultimo aspetto, è all’ordine del giorno una variazione in diminuzione del territorio veneto a vantaggio di quello della Provincia di Trento, operata dall’Agenzia delle Entrate, una variazione che desta grande preoccupazione nell’opinione pubblica veneta, anche in ragione del fatto che la zona interessata ha una fortissima valenza identitaria per le sue caratteristiche storiche e geografiche. E’ quindi opportuno coinvolgere il Consiglio regionale  nella sua interezza, come rappresentante delle comunità venete, per una valutazione complessiva delle ricadute a vari livelli istituzionali. Per affrontare dunque il tema della montagna nel suo complesso, proponiamo di svolgere una seduta consiliare a Rocca Pietore, presso il Museo della Grande Guerra, che presenta una forte valenza simbolica, storica e geografica. Questa proposta è già stata votata a maggioranza dalla Prima Commissione nella seduta del 25 luglio us”. Così il correlatore di minoranza, Graziano Azzalin (PD) “Personalmente, non trovo strano che il Consiglio regionale si riunisca fuori sede, non ci trovo nulla di male, in via generale. Pur tuttavia, deve sussistere un senso politico forte per giustificare una convocazione fuori sede, ci deve essere una chiara efficacia rispetto a determinati obiettivi che possano portare ad atti politici concerti. Non possiamo certo accettare sceneggiate, propagande politiche sterili e inutili, fini a se stesse solo per concedere passarella a qualche consigliere, che possono portare al massimo a una vaga e annacquata dichiarazioni di intenti. Questo, in quanto, la questione dei confini esula dalle competenze della Regione, i cittadini residenti in montagna, in particolare nel bellunese, non devono essere presi in giro rispetto a problemi seri e concreti che si portano dietro da anni, come il calo demografico, lo spopolamento, la chiusura dei servizi. In montagna possiamo anche andarci, certo, ma solo con un ordine del giorno preciso che porti ad assumere decisioni concrete. Altrimenti, i problemi che affliggono le zone di montagna, rispetto ai quali l’amministrazione regionale è in forte ritardo, possono essere affrontati ed esaminati tranquillamente qui a Venezia”.

 

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