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CRV - "Via libera alla PDA 'Variante al Piano Ambientale Parco Dolomiti d'Ampezzo'"

PressRelease

CRV - "Via libera alla PDA 'Variante al Piano Ambientale Parco Dolomiti d'Ampezzo'"

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

in Seconda Commissione consiliare

26 luglio 2018, 15:52

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Seconda Commissione - 'Via libera all'unanimità alla PDA 'Variante al Piano ambientale del Parco Naturale regionale delle Dolomiti d'Ampezzo'. Cortina avrà 320 ettari in più"

(Arv) Venezia 26 lug. 2018 -       Nella seduta odierna, la Seconda Commissione consiliare permanente – presieduta da Francesco Calzavara (ZP), vicepresidente Andrea Zanoni (PD) – ha esaminato e votato all’unanimità la Proposta di Deliberazione Amministrativa ‘Variante al Piano ambientale del Parco Naturale regionale delle Dolomiti d’Ampezzo’, proposta per il Consiglio Regionale, di cui all’art. 5, co 5°, della L.R. 21/1990. Così il Presidente della Commissione, Francesco Calzavara, nominato relatore d’aula “Con Delibera del Consiglio regionale del Veneto n. 15 del 24/02/1999, ai sensi del Titolo II, articoli 3- 7 della L.R. n. 21 del 22 marzo 1990 (legge istitutiva del Parco), è stato approvato il Piano Ambientale del Parco Naturale Regionale delle Dolomiti d’Ampezzo. Le varianti al Piano sono disciplinate dall’art. 7 della succitata normativa regionale. A settembre 2014, l’Ente Parco ha trasmesso alla Regione del Veneto una ipotesi di variante al Piano Ambientale inerente, in particolare, un ampliamento volumetrico, la realizzazione di un sentiero naturalistico e di una pista ciclabile, l’introduzione di una modifica del perimetro del parco per l’inserimento di un Punto Informativo. Acquisito nel 2016 il parere obbligatorio da parte del Commissario dell’Ente Parco, successivamente il Comitato per la Valutazione Tecnica Regionale ha espresso parere favorevole (aprile 2017) con prescrizioni all’adozione della variante al Piano Ambientale, e con D.G.R. n. 53 del 19 gennaio 2018 la Giunta Regionale ha adottato la sopra menzionata variante. Il Comune di Cortina d’Ampezzo, il 24 maggio 2018, ha trasmesso alla Struttura di Progetto Strategia Regionale della Biodiversità e dei Parchi la relata di pubblicazione dell’avvenuto deposito/pubblicazione all’Albo Pretorio della variante al Piano Ambientale, con alcune osservazioni. Con il voto favorevole alla PDA espresso all’unanimità oggi, abbiamo ultimato l’iter amministrativo, ai sensi della Legge regionale 21/1990, e auspico che il provvedimento possa approdare all’esame dell’aula consiliare a settembre. Sono molto soddisfatto per l’estensione dei confini del Parco, nell’area sud orientale dell’area protetta, di 320 ettari, che consentirà di coniugare la tutela degli ambienti boschivi e vegetazionali e la tutela faunistica”.La Commissione ha quindi espresso a larga maggioranza parere favorevole alla Giunta regionale in ordine alle precisazioni e integrazioni alla Deliberazione di Giunta n. 668 del 15 maggio 2018, per l’individuazione della quantità massima di suolo ammesso nel territorio regionale, ai sensi dell’art. 4, co 2°, lett. a), della L.R. n. 14 del 6 giugno 2017. A margine dei lavori, questo il commento del Presidente della Commissione “L’articolo 4 della L.R. n. 14/2017 ha introdotto misure di programmazione e di controllo sul contenimento del consumo di suolo, affidando alla Giunta regionale importanti compiti gestionali attuativi. Scopo della normativa regionale è promuovere un processo di revisione sostanziale della disciplina urbanistica secondo una nuova coscienza volta a tutelare le risorse territoriali e ambientali anche attraverso il ricorso a una progressiva riduzione del consumo di suolo non ancora urbanizzato, in coerenza con l’obiettivo comunitario di azzerarlo entro il 2050. Con D.G.R. n. 668/2018, la Giunta ha recepito quanto promosso dal nuovo dettato normativo regionale approvando, in via definitiva, la quantità massima di consumo di suolo ammesso nel territorio regionale, la sua ripartizione per Ambiti Sovracomunali Omogenei e l’assegnazione delle relative quantità per ogni comune. Nel medesimo provvedimento, è anche stabilito che i comuni dotati di PAT sono tenuti ad adeguare i propri strumenti urbanistici in conformità a quanto indicato nella stessa delibera, avviando una verifica di assoggettabilità a valutazione ambientale strategica (VAS) dello strumento urbanistico generale, adeguato alle nuove disposizioni in tema di contenimento del consumo di suolo. Con il Parere licenziato oggi, vengono integrate, nell’ottica di semplificazione dell’azione amministrativa, fermo restando il rispetto della normativa e l’efficacia dell’azione regionale in materia di tutela ambientale, le disposizioni contenute nella succitata deliberazione di Giunta, con l’indicazione alle amministrazioni comunali dell’opportunità di non assoggettare a valutazione ambientale strategica VAS gli strumenti urbanistici adeguati ai contenuti della L.R. 14/2017 e della DGR 668/2018. Viene così evitato un inutile aggravamento della procedura amministrativa, di fronte a un mero recepimento della normativa regionale”.Via libera a maggioranza, infine, al Parere alla Giunta riguardante il terzo aggiornamento all’elenco dei corsi d’acqua da escludere, in tutto o in parte, dal vincolo paesaggistico, ai sensi dell’art. 142, comma 3°, del D. Lgs. n. 42/2004. Come spiega Francesco Calzavara “l’articolo 142, terzo comma, del D. Lgs. n. 42/2004 dà facoltà alle Regioni di includere, in apposito elenco, i corsi d’acqua che siano stati ritenuti, in tutto o in parte, irrilevanti ai fini paesaggistici. In attuazione di ciò, il Consiglio regionale, con provvedimento n. 940 del 28 giugno 1994, ha pubblicato l’elenco dei corsi d’acqua da escludere dal vincolo paesaggistico, elenco che è stato poi oggetto di due revisioni. Con il Parere licenziato oggi, diamo il via libera alla modifica dell’elenco dei corsi d’acqua ritenuti irrilevanti ai fini paesaggistici, recependo così le molte segnalazioni pervenute nel corso della terza ricognizione, avviata in dicembre 2016 dalla Direzione Pianificazione Territoriale”.

 

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