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Pigozzo (PD): "L'elettrodotto Fusina-Dolo-Camin deve essere interrato"

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Pigozzo (PD): "L'elettrodotto Fusina-Dolo-Camin deve essere interrato"

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

La Regione ascolti i Comuni

24 gennaio 2017, 15:50

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

“L’assessore Bottacin rassicura i residenti, ma nel frattempo Terna avrebbe presentato un progetto sostanzialmente identico a quello già stoppato dal Consiglio di Stato. La Regione deve intervenire urgentemente per tutelare il territorio e i suoi cittadini: la linea dell’elettrodotto Fusina-Dolo-Camin va interrata”. A chiederlo con forza è il consigliere del Partito Democratico Bruno Pigozzo, vicepresidente del Consiglio regionale, che sull’argomento ha presentato una mozione urgente, sottoscritta dai colleghi di PD, lista AMP e Veneto Civico. “Stiamo parlando di un’opera estremamente impattante: chilometri di linee aeree che si svilupperebbero nei territori tra le province di Padova e Venezia, lungo l’asse dell’idrovia con piloni alti fino a 60 metri a due passi da ville storiche che si affacciano sul Brenta, un autentico scempio ambientale e artistico. Senza dimenticare – continua Pigozzo - l’inquinamento elettromagnetico, visto che si parla di un enorme elettrodotto da 380 kw. I sindaci, che da sempre chiedono l’interramento della linea per l’intero tragitto e non solo nel tratto del Vallone Moranzani, sono adesso preoccupati perché lo scorso 23 dicembre Terna avrebbe presentato al ministero per lo Sviluppo economico un progetto analogo a quello bocciato nel 2013 dal Consiglio di Stato per un cavillo burocratico. Questo nonostante le rassicurazioni ricevute pochi giorni prima dall’assessore Bottacin durante un incontro con gli amministratori di Dolo, Camponogara, Fossò, Mira, Vigonovo e Saonara, in cui veniva smentita l’esistenza di questa ipotesi. Nei prossimi giorni i Comuni interessati approveranno una delibera per chiedere l’interramento anche in Riviera, analogamente a quanto previsto nel Vallone Moranzani, dichiarandosi pronti a intraprendere vie legali”. “A fronte di questo grido d’allarme che arriva dal territorio la Regione non può restare sorda o, peggio, mantenere una posizione equivoca – ribadisce Pigozzo - È necessario che si schieri senza ambiguità a fianco dei Comuni, attivandosi con il Governo affinché l’elettrodotto passi sottoterra, scongiurando i pericoli derivanti dall’inquinamento elettromagnetico ed evitando di deturpare il paesaggio della Riviera del Brenta”. 

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