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PRECARI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, COSA FARE? LA PAROLA ALL’ AVVOCATO STEFANIA FASANO

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PRECARI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, COSA FARE? LA PAROLA ALL’ AVVOCATO STEFANIA FASANO

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Responsabilità editoriale di PRIMA PAGINA ITALIA

Se non sei ancora stato inserito nei piani di stabilizzazione previsti dall’art.20 del Decreto Madia e sei un precario della Pubblica Amministrazione puoi fare ricorso per ottenere la stabilizzazione. Ne parliamo con l’avvocato Stefania Fasano, esperta in Diritto del Lavoro, da anni al fianco di molte categorie di Precari.

30 novembre 2019, 18:04

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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VIDEO INTERVISTA

Non sempre il pubblico impiego è sinonimo di stabilità, lo sanno bene i lavoratori che vengono assunti nelle pubbliche amministrazioni con contratti di lavoro a tempo determinato. Il ricorso a tali tipologie di lavoro flessibile nel pubblico impiego è al centro di un acceso dibattito giurisprudenziale, estesosi anche a livello sovranazionale. Dalla lettura dell’art. 97 Cost. nonché degli artt. 35 e 36 del d.lgs 165/2001, si comprende che la modalità principale di accesso al pubblico impiego è il concorso pubblico. Sennonché, nei limiti in cui sussistano motivate esigenze temporanee o eccezionali, la Pa può ricorrere all’assunzione diretta del personale tramite la stipulazione di contratti a tempo determinato, la cui durata complessiva non può essere superiore a 36 mesi. Tuttavia, l’eventuale reiterazione nel tempo dei contratti a termine, oltre la durata massima consentita, non può mai comportare la costituzione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato. A differenza del settore privato, difatti, il lavoratore matura esclusivamente il diritto al risarcimento del danno; senza trascurare che l’illegittimo ricorso ai contratti a temine può comportare delle sanzioni per i dirigenti pubblici riconosciuti responsabili di tali violazioni. Ma come districarsi nel delicato mondo dei ricorsi? Esistono tutele nazionali e comunitarie nei confronti dei Precari delle Pubbliche amministrazioni? Lo chiediamo all’avvocato Stefania Fasano esperta in diritto del lavoro.

 

Avvocato Fasano perché le Pubbliche Amministrazioni fanno gran uso di precari?

Partiamo da un dato normativo, che è l’articolo 97 della Costituzione italiana, secondo il quale alla Pubblica Amministrazione si accede a seguito di superamento di un concorso. Fatta questa doverosa premessa dobbiamo tenere conto però che nella Pubblica Amministrazione sovente si  ricorre anche all’utilizzo di posizioni lavorative flessibili, da un lato per far fronte alla spesa pubblica -e di conseguenza contenerla- e dall’altro lato per ovviare ad esigenze e carenza nella  fornitura nel pubblico servizio.  Ecco perché in tutta la Pubblica Amministrazione si registra la presenza di precari. Va detto che  nel corso del tempo, vi sono state anche delle procedure dello Stato, di sanatoria e stabilizzazione. L’ultima è stata la Riforma Madia, che ha riordinato la Pubblica Amministrazione ma anche previsto delle procedure di stabilizzazione di precari con più di tre anni ( anche non continuativi) all’interno della pubblica amministrazione negli ultimi 8.

Tuttavia nonostante tali provvedimenti, non si è dato sinora una soluzione definitiva al problema, che continua essere un emergenza nel mondo della Pubblica Amministrazione.

 

Esistono tutele nazionali e comunitarie nei confronti dei Precari delle Pubbliche amministrazioni?

Per quel che riguarda le tutele nazionali oggi, un precario della Pubblica Amministrazione può adire esclusivamente al Giudice del lavoro, ma non per vedere convertito il proprio rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato, esclusivamente per ottenere un risarcimento del danno. Il risarcimento del danno viene valutato dal Giudice, sulla cosiddetta figura del danno presunto, tra un minimo ed un massimo, e sarà cura del lavoratore dimostrare al Giudice ogni pregiudizio in più eventualmente patito. Tuttavia il Giudice nazionale non può convertire un rapporto di lavoro a tempo determinato che abbia superato i 36 mesi. La normativa che disciplina il contratto di lavoro a termine e la norma di ricepimento della direttiva comunitaria 70 del 99,  stabilisce  che la durata naturale del contratto  di lavoro subordinato è indeterminata ma prevede, in presenza di ragioni produttive e tecniche, che possano esistere dei contratti di lavoro flessibili a termine. Questo termine però non può superare i 36 mesi, quindi i 3 anni lavorativi. Il giudice del lavoro quindi, non può assolutamente convertire i termini del contratto a tempo determinato, perché andrebbe a violare il dettato costituzionale posto dall’articolo 97 della costituzione che è quello che ribadisce che all’interno della Pubblica Amministrazione si accede soltanto tramite concorso, questo per premiare anche le persone più meritevoli.  Oltre questi rimedi quindi il giudice nazionale non può andare.

 

Possiamo dire che le azioni più dinamiche sono quelle legate al Parlamento Europeo?

Diciamo che  oltre alla strada della tutela del giudice nazionale si può intraprendere anche quella delle tutele dinanzi gli organi comunitari. L’Unione Europea ci tutela e protegge, in quanto un sistema normativo altamente garantista nei confronti del cittadino. Lo studio Fasano si occupa da tempo di diverse categorie di precari, come quelli della Regione Sicilia, dove c’è un abuso della contrattazione a termine. Ma anche forestali, ex Pip, Asu, o i precari della sanità.

Cosa si può fare? Ogni cittadino della Comunità europea, sia persona fisica o giuridica che risiede stabilmente nella Comunità europea può avanzare una istanza alla Commissione europea  o una petizione al Parlamento europeo. Come studio legale abbiamo incamerato le adesioni di molti questi precari  e abbiamo depositato delle istanze, -che altro non sono delle denunce-, atte a far luce sulla eventualità che vi sia stata da parte dell’Italia di una violazione della normativa  comunitaria di riferimento, che in questo caso è l’accordo quadro sul lavoro a termine della direttiva 70 del 1999, recepita successivamente in Italia nel 2001. Il Parlamento europeo e le Istituzioni comunitarie, una volta che avranno accertato la violazione della normativa di riferimento, potranno anche aprire una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia e quindi prendere dei provvedimenti che porteranno a sanzionare il nostro paese.

 

Lo studio legale Fasano si occupa del diritto del lavoro, tutelate quindi ogni tipo di precario?

Certamente! Lo studio si occupa di diritto del lavoro e pertanto, ci troviamo a tutelare qualsiasi tipo di precari soprattutto della Pubblica Amministrazione.

studiolegale.fasano@virgilio.it

www.avvocatofasano.com/

 

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