Un ambasciatore del sorriso, una sorta di Peter Pan contemporaneo che dedica la vita a chi è meno fortunato. Zaino in spalla, Andrea Caschetto va in giro per gli orfanotrofi del mondo perché, come ci spiega lui stesso, «le culture sono diverse ma i bambini sono tutti uguali».
Proprio lui, che in età adolescenziale ha scoperto di essere malato. Tumore al cervello. L’operazione va a buon fine, ma causa un danno alla memoria a breve termine. Eppure, ciò che sembrava la fine di tanti progetti, è in realtà l’inizio della rinascita: Caschetto decide di partire, direzione Africa. Al suo ritorno ricorda i volti dei bambini incontrati, le attività svolte e le emozioni provate.