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Prestiti: in aumento le richieste di piccoli finanziamenti sotto i 5 mila euro

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Prestiti: in aumento le richieste di piccoli finanziamenti sotto i 5 mila euro

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Responsabilità editoriale di IMG SOLUTION SRL

20 dicembre 2018, 10:08

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L'anno in corso continua a far registrare un trend moderatamente positivo per quel che riguarda il settore dei prestiti personali. Il credito al consumo continua a crescere segno che è tornata la fiducia da parte dei consumatori anche se rispetto al 2017 il settore dei prestiti personali è cresciuto molto meno del previsto. In particolare, secondo i dati dell'osservatorio Crif riportati sul sito facile.it, sono in crescita le richieste di piccoli prestiti sotto i 5 mila euro

Si tratta di un dato estreamente interessante ma, anche, molto prevedibile. I piccoli finanziamenti sono, generalmente, molto più semplici da ottenere rispetti ai prestiti personali di importo superiore ai 10 mila euro. Sono necessari meno documenti e anche le garanzie richieste dagli istituti di credito sono decisamente più flessibili.

Secondo il sito ipiccoliprestiti.com il motivo sarebbe da ricercare nel minor rischio a cui si espongono banche e finanziarie. Per quanto riguarda somme di denaro inferiori ai 5 mila euro, infatti, l'esposizione degli istituti di credito diventa marginale, pertanto l'erogazione della somma richiesta diventa decisamente più semplice, veloce e flessibile. Questo non vuol dire, ovviamente, che chiunque possa richiedere ed ottenere un piccolo prestito.

Banche e finanziarie hanno da tempo imposto dei paletti piuttosto rigidi per ciò che riguarda l'erogazione di finanziamenti. In linea di massima è necessario avere una busta paga con contratto di lavoro a tempo indeterminato, una pensione o un reddito da lavoratore autonomo proporzionato al capitale richiesto. Come per qualsiasi altra tipologia di finanziamenti, poi, anche per quel che riguarda i piccoli prestiti è fondamentale che il rapporto rata reddito sia conforme alle direttive degli istituti di credito. In linea di massima questo viene fissato al valore di un quinto, ossia la rata del finanziamento non deve superare il 20% del proprio reddito mensile. 

In alcuni casi particolari, come ad esempio per le pensioni inps o per i dipendenti della pubblica amministrazione, è possibile ottenere il cosidetto "doppio quinto" aumentando, di fatto, questa soglia. Resta problematico l'accesso al credito per quanto riguarda i segnalati presso le centrali rischi e i protestati. La linea comune di banche e finanziarie, in questi casi, prevede l'erogazione di finanziamenti solo nel caso di reddito da lavoro dipendente o da pensione inps.

In questi casi, infatti, non si parla di prestiti ma di cessione del quinto, strumento attraverso il quale è il datore di lavoro, tramite una trattenuta sul reddito del dipendente, a pagare fisicamente la rata del finanziamento. Un capitolo a parte merita, invece, il microcredito per gli studenti.

Su questo fronte, infatti, non ci sono particolari novità. Molto dipende dalle singole convenzioni che gli istituti stipulano con banche e finanziarie ma, anche, da eventuali bandi regionali che prevedono delle soluzioni agevolate di accesso al credito in funzione del reddito famigliare. 

Nel complesso, quello che ne esce, è un quadro abbastanza stabile e positivo. I piccoli prestiti continuano a rappresentare una parte importante del mercato del credito e rappresentano uno strumento semplice e veloce per ottenere la liquidità necessaria.

Per maggiori informazioni: http://www.ipiccoliprestiti.com/ 

Comunicato a cura di: Img Solutions srl (imgwebsolutions.it)

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