(ANSA) - BOLZANO, 27 GEN - Contrastare la fuga dei cervelli e
la mancanza di personale qualificato con condizioni di lavoro
favorevoli alle famiglie. E' l'iniziativa lanciata dalla Camera
di commercio di Bolzano. Come è stato dimostrato da uno studio
dell'Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di
Bolzano, l'Alto Adige è colpito dall'emigrazione di forza lavoro
specializzata (Brain Drain). Molte aziende locali hanno
difficoltà a trovare lavoratori e lavoratrici qualificati.
Per questo motivo si interrogano su come potrebbero diventare
datori di lavoro ancora più attrattivi. Anche le condizioni di
lavoro favorevoli alle famiglie hanno un peso rilevante.
L'Alto Adige sta perdendo forza lavoro altamente qualificata? Se
sì, in quale misura? L'Ire si era posto queste domande in uno
studio, scoprendo che l'Alto Adige è colpito dall'emigrazione di
personale specializzato. Anche se negli ultimi anni sono
immigrate più persone di quante ne siano emigrate, chi arriva
dispone in media di un livello di qualificazione inferiore
rispetto a chi parte.
"L'emigrazione di personale qualificato porta a lungo termine
alla diminuzione della competitività e a un indebolimento
complessivo della regione", afferma il presidente della Camera
di commercio Michl Ebner. Le imprese altoatesine devono quindi
riflettere su come diventare ancora più attrattive a lungo
termine per chi cerca lavoro. Le aziende potrebbero, ad esempio,
guadagnare punti nei confronti dei dipendenti investendo in
condizioni di lavoro più conciliabili con la vita familiare.
In questo senso, gli orari di lavoro flessibili possono dare un
contributo importante. Un'impresa con una politica del personale
orientata alla famiglia è un datore di lavoro più attrattivo ed
è avvantaggiata nella ricerca di personale specializzato. I
collaboratori e le collaboratrici si identificano maggiormente
con il loro datore di lavoro, fanno meno giorni di assenza e
sono più motivati. (ANSA).