(ANSA) - BOLOGNA, 7 NOV - In Emilia-Romagna, al 30 settembre
le imprese attive femminili erano 84.966, pari al 21,2% del
totale delle aziende regionali, con una lieve flessione (-192
unità, pari a un -0,2%) rispetto alla stessa data del 2018. È
andata peggio per le imprese non femminili che accusano ancora
una diminuzione più ampia (-0,8%, -2.683 unità). Sono i
principali dati del Registro delle imprese delle Camere di
commercio elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna.
Da tempo - secondo l'indagine - la demografia delle imprese
mostra un andamento migliore a livello nazionale dove sono
rimaste sostanzialmente invariate e anzi aumentate in otto
regioni. L'incremento è stato più rapido in Trentino-Alto Adige
(+1,1%). L'Emilia-Romagna è risultata decima per 'variazione'.
Nelle regioni con le quali l'Emilia-Romagna più spesso si
confronta, le imprese femminili risultano in aumento dello 0,6%
in Lombardia e dello 0,3% in Veneto, ma si riducono in Piemonte
(-0,3%) e in Toscana (-0,4%).
La lieve flessione della consistenza delle imprese femminili
- rileva lo studio - deriva dalla composizione di tendenze
ampiamente divergenti. Da un alto, quella positiva dell'insieme
degli altri servizi (+742 unità, +1,9%) e dall'altro, quella
negativa derivante dalla riduzione della base imprenditoriale
nel commercio (-457 unità, -2,0%), determinata dal solo
dettaglio, e nell'agricoltura (-355 unità, -2,9%), mentre la
consistenza flette in misura minore nell'industria (-1,2%) e
costruzioni (-1,0%).
Riguardo alle imprese 'rosa', le società di capitale
continuano a aumentare rapidamente (+531 unità, pari a un +3,6%)
anche per effetto dell'attrattività della normativa delle
società a responsabilità limitata semplificata, che contribuisce
alla sensibile riduzione delle società di persone (-311 unità,
-2,5%), alla quale si affianca una più lenta, ma più ampia
flessione delle ditte individuali (-0,7%, -396 unità). Le
cooperative e i consorzi fanno registrare una sensibile
contrazione (-1,2%). (ANSA).