(ANSA) - TERNI, 18 OTT - C'è anche la Camera di commercio di
Terni tra i 18 enti camerali che, dopo il ricorso comune al Tar
del Lazio contro la riforma 2016 che ne prevede l'accorpamento,
rischiano ora il commissariamento attraverso una norma specifica
del decreto Crescita in corso di conversione al Senato.
In una nota la stessa Camera di commercio sostiene
"fermamente la propria contrarietà ai commissariamenti, che
comporterebbero sui territori coinvolti notevoli difficoltà".
Per il presidente, Giuseppe Flamini, l'atto che prevede il
commissariamento, paventato nelle ultime ore dal Governo su
input diretto del ministero dello Sviluppo economico e di
Unioncamere, rappresenta una "grande forzatura dal momento che
nessuno ne era a conoscenza".
"Ritengo - continua Flamini - che si stia consumando un
ulteriore strappo al dialogo istituzionale che da tempo le 18
Camere di commercio coinvolte stanno cercando di ricostruire
sulla vicenda".
Per la Camera di commercio di Terni, si legge ancora nella
nota, "commissariare gli enti camerali che non abbiano concluso
il processo di accorpamento entro il 31 marzo 2020, così
prevederebbe l'emendamento in discussione al Senato,
comporterebbe il conseguente azzeramento di consiglio, giunta e
presidente e quindi della rappresentanza del sistema economico
locale".
A fronte della questione di incostituzionalità della riforma
di accorpamento sollevata dai 18 enti dinanzi al Tar, inoltre,
visto il percorso "ancora pendente dinanzi alla suprema Corte -
conclude la nota , il commissariamento si configura come un atto
illegittimo, che crea intorno alle Camere di commercio un quadro
normativo ancora più confuso".
(ANSA).