(ANSA) - ANCONA, 12 GIU - "Le Marche crescono più della media
italiana, ma a macchia di leopardo: i dati ci devono spingere
a fare più e meglio". Questo il commento di Gino Sabatini,
presidente della Camera di Commercio delle Marche, ai dati Istat
dell'export regionale del primo trimestre 2019, che certificano
un incremento del 5,8%, scavalcando quota 3 miliardi rispetto
allo stesso periodo dell'anno precedente.
"Possiamo essere ampiamente soddisfatti dei risultati in
valore assoluto - aggiunge Sabatini -, conseguenza di una
crescita esponenziale della nautica pesarese, senza la quale
saremmo in una situazione di sostanziale equilibrio rispetto al
primo trimestre 2018".
I dati dell'export di gennaio-marzo premiano la provincia di
Pesaro Urbino: 827,3 milioni di fatturato (erano 610 milioni nel
primo trimestre 2018; 35,6%). A Pesaro pesano gli ordinativi
della nautica sostanzialmente verso Cipro (175,7 milioni) e
Stati Uniti (1,2 milioni); gli stessi Paesi nello stesso
trimestre del 2018 valevano 'zero euro'. A livello regionale, il
comparto passa da 4,7 a 206 milioni. Chiude il trimestre con un
segno positivo anche Macerata (422,2 milioni; +2,2%) mentre è
negativo il bilancio per Ancona, provincia con la maggiore
vocazione all'export (933,6 milioni; -1,4%), Ascoli Piceno
(564,1 milioni; -3%) e Fermo (300,2 milioni e -8,6%). Il settore
che ha prodotto più fatturato all'estero è la moda (tessili,
abbigliamento, pelli e accessori) con 627,8 milioni (-5,5%); le
calzature che passano da 407,4 a 384,2 milioni (-5,7%). Seguono
meccanica (437,6 milioni; +0,5%) e farmaceutica (354,4 milioni e
-0,6%). Il mobile chiude il trimestre a 117 milioni (-3,2%) e
l'agroalimentare a 90,4 milioni (+13,1%).
Per essere vicini alle aziende nelle esportazioni, dice
Sabatini, servono "nuovi canali per sostenere le imprese
marchigiane all'estero" specie le pmi. E quindi, "con ancora più
convinzione, dobbiamo lavorare di squadra, Camera di Commercio,
Regione Marche, associazioni di categoria, Università e centri
di alta formazione, perché il mercato ha fame di eccellenze e di
imprese che riescono a garantirla". Serve poi "uscire come
regione da un isolamento infrastrutturale, materiale e
immateriale, che non ci fa arrivare velocemente dove serve e, se
questo accade, a costi improponibili se si vuole essere
competitivi".(ANSA).