(ANSA) - BOLOGNA, 13 MAG - In Emilia-Romagna hanno un ritmo
superiore a quello nazionale, sia la crescita della base
imprenditoriale estera regionale, sia la flessione delle imprese
non straniere, che riaccelera lievemente.
Secondo i dati del Registro delle imprese delle Camere di
commercio elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna, al 31 marzo
le imprese attive straniere risultano 48.238 (il 12,1% del
totale) con un aumento in un anno di 1.002 unità, +2,1%.
Continuano a ridursi le imprese di nati in Italia (-1,0%). A
livello nazionale, la crescita delle imprese straniere (oltre
539 mila, pari al 10,5% del totale) risulta inferiore (+1,9%),
ma lo è anche la diminuzione delle altre imprese (-0,4%). Le
imprese straniere diminuiscono solo in Sicilia.
L'Emilia-Romagna è la nona regione per crescita e nelle altre
regioni leader con cui si confronta la crescita delle imprese
straniere è lievemente più contenuta in Lombardia (+2,0%) e più
rapida in Veneto (+2,0%). In Lombardia però le imprese non
straniere tengono meglio (-0,4%).
La tendenza alla crescita delle imprese straniere è dominante
in tutti i macro settori. L'espansione si concentra nei servizi
(+683 imprese, +2,8%); deriva più dal rapido e ampio incremento
nell'aggregato degli altri servizi (+590 imprese, +4,7%) che dal
contenuto aumento nel settore del commercio (+93 imprese,
+0,8%). Rallenta la crescita delle imprese straniere attive
nelle costruzioni (+0,8%, 142 unità) e dell'industria (+2,7%,
+137), mentre le altre imprese di questi settori calano
rispettivamente dell'1,8 e dell'1,5%. Rapida la crescita in
agricoltura (+5,5%), ma il settore resta ancora marginale per le
imprese estere.
La spinta alla crescita deriva dalle società di capitale, che
crescono rapidamente (+592 unità, +13,0%), sostenute
dall'attrattività della normativa delle società a responsabilità
limitata semplificata. Questa ha contribuito però a comprimere
la dinamica delle società di persone (+0,5%). L'incremento delle
imprese estere è anche spinto dalle ditte individuali (+402
unità, +1,0%), che sono pari all'81,1% delle imprese straniere.
Invece, diminuiscono lievemente le cooperative e i consorzi
(-1,1%). (ANSA).