(ANSA) - VERONA, 13 NOV - Sono state 75 le Camere di
Commercio italiane all'estero, 54 i Paesi presenti, oltre 500 i
partecipanti e più di mille gli incontri b2b, i numeri della
27/a Convention Mondiale delle Camere di Commercio Italiane
all'Estero (Ccie) organizzata dalla Camera di Commercio di
Verona e da Assocamerestero nella città scaligera.
"Oggi è l'ultimo giorno e il più importante perché - ha
spiegato il segretario generale della Cciaa di Verona, Cesare
Veneri - mettiamo in contatto i delegati delle Ccie con le Pmi
veronesi e del Nord Italia. Le Camere Italiane all'Estero
nascono da comunità d'affari fatte da imprenditori italiani che
hanno consentito il radicamento di professionalità e prodotti
italiani anche in mercati non sempre facilmente accessibili. Per
questo il 46% delle aziende italiane che opera con l'estero si
appoggia alle Ccie, un dato eclatante sull'importanza che
rivestono per l'economia italiana".
Secondo Veneri "il vantaggio di convention di questo tipo è
che pur essendo internazionali abbattono la barriera
linguistica: un ostacolo non da poco per le piccole e micro
imprese che affrontano i mercati esteri. Il sistema camerale
all'estero è quindi fondamentale perché rappresenta un facile
accesso ai mercati stranieri, anche i più lontani per normativa
e cultura" ha concluso.
Ognuno dei 300 imprenditori presenti, di tutti i settori, ha
avuto 20 minuti di colloquio con la Camera prescelta; tra gli
argomenti più trattati la presenza o meno di dazi, le modalità
di funzionamento del sistema di tassazione, ma anche l'esistenza
e nazionalità di comunità d'affari forti presenti nel Paese in
discussione, non sempre italiane. La 28/a Convention Mondiale
delle Camere di Commercio Italiane all'estero è in programma tra
un anno a Treviso. (ANSA).