(ANSA) - PERUGIA, 27 SET - Si consolida l'imprenditoria
straniera in provincia di Perugia. Anche nel secondo trimestre
2018 lo stock di imprese guidate da cittadini non italiani
registra una crescita, anche se cominciano ad affiorare segnali
di rallentamento secondo i dati delineati dalla Camera di
commercio del capoluogo umbro. L'ente parla di un fenomeno che
oggi vale il 9% dell'intero sistema imprenditoriale della
provincia.
Al 30 giugno di quest'anno lo stock di imprese straniere
operanti a livello provinciale - si legge in un comunicato della
Camera di commercio - ha raggiunto quota 6.603, in aumento,
rispetto al secondo trimestre del 2017, di 94 unità, +1,4%.
Meglio dell'imprenditoria perugina, che nello stesso periodo, ha
visto ridursi il numero delle imprese di 289 unità, -0,4%.
Delle 6.603 imprese straniere, 5.726, il 78,4%, sono ditte
individuali e 1.877, il 21,6%, società di capitali e di persone,
in cui la componente estera supera il 50% del capitale e il 50%
della compagine societaria.
Per Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio
di Perugia, "la componente estera è ormai una realtà strutturale
all'interno del tessuto imprenditoriale provinciale, di cui
rappresenta un significativo 9%". "Numericamente, senza
l'apporto delle oltre 6 mila imprese estere - ha aggiunto -,
l'intera base imprenditoriale della provincia sconterebbe una
contrazione consistente. E non va dimenticato, che il fare
impresa rappresenta, innegabilmente, un forte strumento di
integrazione, che pertanto va incentivato e sostenuto. Nel
secondo trimestre di quest'anno le imprese straniere risultano
ancora in crescita anche se stanno emergendo segni di
rallentamento, con una chiara tendenza verso nuovi equilibri
geopolitici. Registriamo infatti un diffuso arretramento delle
imprese costituite da cittadini comunitari (Francia, Germania,
Polonia, Benelux, Austria), a fronte di una crescita di quelle
che fanno capo a Extracomunitari (Cina, Albania, Nigeria,
Tunisia, Algeria, Macedonia e Ucraina)".
Gli imprenditori stranieri più numerosi sono originari del
Marocco, titolari di 1.013 Ditte individuali (seppur in
arretramento del 4,3%), seguiti dagli albanesi (710) e dai
romeni (677). Crescita "decisa" per i cinesi (356), che in un
anno avanzano del 4,4%. A seguire svizzeri, nigeriani, francesi,
tunisini, tedeschi e algerini, con oltre 100 ditte registrate.
I settori che gli "stranieri" prediligono sono il commercio,
dove opera circa un terzo delle imprese (30,6%), le costruzioni
(26,5%), i settori manifatturieri (8,3%), i servizi di alloggio
e ristorazione (8,1%) e l'agricoltura (6,6%).
I cittadini stranieri che hanno scelto la provincia di
Perugia come sede per le proprie attività imprenditoriali
provengono da 115 paesi di tutti i continenti. (ANSA).