(ANSA) - PERUGIA, 27 GIU - Nei novanta giorni estivi il
sistema delle imprese della provincia di Perugia prevede di
attivare 10.220 nuovi contratti di lavoro. E' quanto emerge dai
dati sui bisogni occupazionali delle imprese, elaborati dal
sistema Excelsior e relativi al trimestre giugno-agosto 2018. A
renderli noti la Camera di Commercio del capoluogo umbro.
Le entrate al lavoro previste "solo" a giugno sono 3.950, in
aumento rispetto a maggio del 14,1%, 490 unità in più in valore
assoluto. Il 22% dei contratti a tempo indeterminato e di
apprendistato, a fronte del 78% di quelli di durata predefinita.
Secondo l'ente camerale l'aumento di cinque punti rispetto a
maggio dei "tempo determinati" si spiega con le necessità di
lavoro stagionale nei settori della filiera turismo, che a
giugno tradizionalmente toccano il picco".
"I dati Excelsior riferiti al mese di giugno ci dicono che
sono in crescita le necessità occupazionali delle imprese" ha
sottolineato Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di
commercio di Perugia. "Giugno su maggio - ha aggiunto - realizza
un significativo +14%. Anche se occorre tenere presente che su
giugno si registra il picco dell'offerta di lavoro stagionale
della filiera turistica. Le pmi con meno di 50 dipendenti si
confermano le più dinamiche nella creazione di posti di lavoro,
il 73% del totale. In provincia di Perugia il lavoro si
concentra soprattutto nei settori dei servizi capaci di offrire
un posto di lavoro su tre. Cresce comunque ancora il numero
delle aziende che incontrano difficoltà a reperire i profili
professionali di cui hanno necessità: siamo oltre il 27% di
tutte le imprese che offrono lavoro".
Dei 3.950 contratti previsti a giugno, 1.698, il 43% - in
base ai dati dell'indagine -, andrà a giovani con meno di 30
anni (dato in crescita di quasi 5 punti rispetto a maggio), il
12% a profili high skill (dirigenti, specialisti e tecnici) e il
9% a laureati (dati in sostanziale stabilità).
E' ancora in aumento in provincia di Perugia, il mismatching
tra domanda e offerta di lavoro: il 27% delle imprese che
intendono assumere incontra difficoltà a trovare i profili
professionali desiderati.
I lavoratori più difficili da reperire sono gli operai nelle
attività metalmeccaniche e elettromeccaniche (difficoltà per il
57% delle imprese), i tecnici in campo informatico,
ingegneristico e della produzione (oltre il 52% delle imprese
con problemi di ricerca), gli operai nelle attività
metalmeccaniche richiesti in altri settori (43% delle imprese in
difficoltà di ricerca). (ANSA).