(ANSA) - FERMO, 25 GIU - Rischia una spaccatura la Camera di
Commercio di Fermo sul mancato ricorso contro il 'decreto
Calenda', che ha stabilito nell'agosto 2017 la riorganizzazione
del sistema camerale nazionale prevedendo, per le Marche, la
costituzione di una Camera unica regionale. Dopo il sì del
Consiglio camerale al ricorso, la Giunta ha deciso di non
procedere perché azioni simili, della Regione Lombardia e della
Provincia di Pordenone, sono già stati bocciati dal Tar Lazio.
Fermo era tra i sostenitori della doppia Camera di Commercio per
le Marche, una del Nord con Ancona e Pesaro e Urbino, una del
Sud, con Ascoli Piceno, Macerata e la stessa Fermo.
In risposta alla decisione di non presentare ricorso, alcuni
consiglieri hanno chiesto le dimissioni del presidente della
Camera di Commercio fermana, Graziano Di Battista, e della
Giunta. La difesa di questa scelta arriva, invece, dai
riferimenti territoriali di Confindustria, Cna, Confartigianato
e Coldiretti che respingono al mittente le richieste di
dimissioni "tenendo anche conto - scrivono in una nota - del
fatto che le associazioni o forze che li rappresentano in altre
province sono favorevoli alla Camera unica".
Le associazioni dicono di aver "fatto in modo che il Fermano
ci fosse" sui tavoli istituzionali e "ottenesse quanto di
diritto per un territorio che esprime una forza imprenditoriale
molto importante. Si tratta di risultati che, probabilmente,
sono andati oltre ogni aspettativa. A più livelli siamo tra i
principali interlocutori di istituzioni e rappresentanti del
governo: un dialogo che esiste, è costante e che non può e non
permettiamo venga ridotto a sudditanza di alcun tipo".
Questo è possibile, sottolineano Confindustria, Cna,
Confartigianato e Coldiretti, "perché agiamo in maniera
indipendente dalla politica sapendo bene però che la politica è
un interlocutore fondamentale. E lo sarà ancora di più nelle
prossime settimane se mai venisse deciso dal Governo di
modificare la riforma Calenda. Solo a quel punto concludono -
avrebbe senso riproporre il percorso dei due enti camerali
bocciato, non va dimenticato, prima da Ascoli e poi da
Macerata".(ANSA).