(ANSA) - PESARO, 13 GIU - Cresce del 6,2% l'export della
provincia di Pesaro Urbino nel primo trimestre 2018, rispetto
allo stesso periodo 2017, con un fatturato di 610 milioni di
euro. La media delle province marchigiane registra un calo del
-1,6% mentre l'Italia scende del -0,6%. Quello di Pesaro
Urbino, commenta il presidente della Camera di Commercio Alberto
Drudi, "è il miglior risultato tra le province delle Marche e
dell'Italia in generale, ma soprattutto è un trend positivo
diffuso tra tutti i settori dell'economia provinciale" che
permette di parlare di "prudente ottimismo".
La Francia continua a essere il principale acquirente dei
prodotti pesaresi: 86,6 milioni, +13,3%, seguita da Germania
(72,3 milioni e +11,6%), "dove le nostre aziende della meccanica
di precisione - dice Drudi - hanno uno straordinario appeal".
Quarto, quinto e sesto posto nella classifica dell'export per
Paesi sono per Spagna (39,8 milioni e +3,2%), Svizzera (30
milioni e +15,4%) e Polonia (26 milioni e +16,1%). "Il trend
positivo non è in discussione ormai da diversi trimestri -
osserva Drudi -, ma l'Europa e le politiche europee hanno un
impatto chiaro sui nostri fatturati" come nel caso degli Stati
Uniti, 42,1 milioni nel trimestre, -15,5% rispetto allo stesso
trimestre 2017, "ancora terzo mercato di riferimento - dice
Drudi -, ma dove abbiamo perso quasi 8 milioni di fatturato. Se
i dazi americani dovessero scatenare misure reciproche, finiremo
per perdere tutti, a cominciare dalle nostre aziende più
piccole. Abbiamo bisogno di un'Europa che ci difenda da questo
rischio".
È quanto sta succedendo in Russia, passato da partner solido
e affidabile a ottavo mercato per le nostre merci (17,4 milioni
e -3,9%), "per via di sanzioni che sono antieconomiche per le
aziende italiane e ancora di più per quelle della nostra
provincia. Abbiamo bisogno di un'Europa che dialoghi con Mosca
senza rigidità". Negativo l'export verso la Gran Bretagna, 20,4
milioni di fatturato (-15,2%) rispetto al primo trimestre 2017.
Serve, per Drudi, un'Unione europea, "capace di reagire alla
Brexit mettendo al centro delle proprie strategie in campo una
politica economica efficace". Fra i Paesi in crescita, dai dati
Istat elaborati dal centro studi Aspin 2000, ci sono Turchia
(12,8 milioni e +37,5%), Repubblica Ceca (11,1 milioni e +
21,8%), Iran (3,7 milioni e +62,5%) e Vietnam (circa un milione
di fatturato, +64,9%).
Fra i settori, la meccanica è quello con maggiore vocazione
all'export: 166,2 milioni di fatturato nel primo trimestre 2018,
in linea con lo stesso trimestre 2017, seguito dal mobile, con
un valore di 74,9 milioni (+14%), con Francia, Stati Uniti,
Russia e Germania in crescita. Bene anche il
tessile-abbigliamento: 49,7 milioni (+6,2%), negativo
l'agroalimentare, con un fatturato di 11,7 milioni e un calo del
-8,8%.(ANSA).