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Economia: in Umbria rallenta congiuntura inizio 2017

Emerge da indagine Unioncamere Umbria

(ANSA) - PERUGIA, 30 MAG - L'indagine congiunturale di Unioncamere Umbria sul primo trimestre del 2018 presenta uno scenario economico caratterizzato da segnali positivi a livello tendenziale ma che risultano ridimensionati nel confronto congiunturale. Lo si legge in un comunicato della Camera di commercio di Perugia.
    I risultati del manifatturiero, benché numericamente più positivi che negativi, scontano - emerge dai dati - il confronto con il trimestre precedente e il suo "ottimo" andamento.
    Dall'indagine risultano in crescita ordinativi in totale, quelli interni e l'occupazione, sia nel confronto congiunturale che tendenziale, mentre gli ordinativi esteri sono leggermente inferiori al primo trimestre 2017, in crescita rispetto alla fine di quell'anno.
    Produzione, fatturato e fatturato interno segnano variazioni positive rispetto al primo trimestre dello scorso anno mentre hanno valori negativi rispetto al trimestre precedente.
    A livello settoriale sono le industrie elettriche quelle che hanno l'andamento migliore registrando solo variazioni positive, seguono quelle dei metalli e industrie del legno: le variazioni negative "più numerose" invece attengono alle industrie tessili e alle industrie chimiche.
    Le imprese artigiane segnano variazioni positive nel tendenziale ma negative nel congiunturale, risultato comprensibile visti i dati "molto" positivi del trimestre scorso.
    A livello dimensionale le performance migliori sono quelle delle grandi imprese (oltre 50 addetti) seguono le medie, che segnano il valore negativo più consistente (-10,2%) nel fatturato estero rispetto al trimestre precedente, e fanalino di coda per le piccole evidenziando tutte le loro difficoltà.
    Per quanto attiene al commercio, il "momento" di incertezza iniziato nel 2016 e continuato per tutto il 2017, fino a sbiaditi segni di miglioramento avuti a fine 2017 - sottolinea la Camera di commercio -, torna ad evidenziarsi in questi primi tre mesi del 2018. Calano le vendite e calano gli ordinativi; l'occupazione negativa nel confronto tendenziale è comunque positiva in quello congiunturale; crescono i prezzi di vendita.
    Non mancano segnali positivi che evidenziano il miglior andamento degli ipermercati così come le imprese che superano i 50 addetti mostrano più variazioni positive superiori alle altre due fasce dimensionali.
    "Con l'inizio del 2018 - commenta il presidente di Unioncamere Umbria Giorgio Mencaroni - al di là di alcuni segnali positivi per il manifatturiero e per le medie-grandi imprese, permangono criticità importanti per le micro imprese, per le artigiane e per il commercio che nella nostra regione sconta da troppo tempo una crisi da cui si fatica ad uscire. Gli imprenditori rimangono cauti sulle loro giudizi sulle previsioni future e come abbiamo riscontrato nella precedente indagine non programmano investimenti, tantomeno quelli legati al piano governativo impresa 4.0, occorre quindi dare nuovo impulso e sostegno al tessuto economico regionale e il sistema camerale sarà in prima linea nel rilancio competitivo delle piccole e delle micro imprese". (ANSA).
   

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