(ANSA) - VIBO VALENTIA, 13 FEB - La crisi d'impresa e le
procedure da sovraindebitamento hanno rappresentato l'argomento
di un incontro promosso dalla Camera di commercio di Vibo
Valentia "mirato soprattutto - é detto in un comunicato - ad una
visione comparativa tra disposizioni vigenti ed evoluzioni
normative, prassi, dubbi e spunti critici".
"Al centro dell'attenzione - si afferma ancora nella nota -
la Legge 3/2102 e la legge n. 155/2017 di delega al governo per
la riforma delle discipline della crisi d'impresa e
dell'insolvenza che, nel solco già tracciato dal Decreto Legge
83/2015, sono orientate a dare certezza normativa ed effettività
di tutele a situazioni che, sebbene non nuove, sono diventate
più evidenti e problematiche soprattutto in questi ultimi anni a
causa della crisi economica che ha reso più vulnerabili famiglie
e imprese. La legge 3/2012, infatti, come è stato ricordato non
senza spunti critici nel corso dell'incontro, ha dato la
possibilità al debitore, con l'ausilio di organismi di
composizione della crisi, di proporre ai creditori un accordo di
ristrutturazione dei debiti e di sostenibile soddisfazione dei
crediti con tempistiche certe, l'indicazione di eventuali
garanzie e precise modalità di pagamento e di eventuale
liquidazione dei beni".
"Insomma, una procedura - ha detto il presidente della Camera
di Commercio Michele Lico nell'aprire i lavori - orientata
quanto più possibile a riconoscere e tutelare il debitore
meritevole ed a favorire, contestualmente, un rimedio
all'eccessiva esposizione debitoria, la salvaguardia degli
interessi dei creditori e, nel caso dell'impresa, il salvataggio
dell'azienda. Finalmente si è preso atto del ruolo sociale
dell'impresa, oggi rafforzato proprio dal processo di riforma
che, sebbene accompagnato da dubbi e rilievi critici,
sembrerebbe orientato a non disperdere capacità imprenditoriali,
puntando proprio sull'emersione tempestiva della crisi, il
salvataggio dell'azienda, l'esdebitazione e la ripartenza
dell'impresa".
"Le novità legislative - é detto ancora nel comunicato - sono
state anticipate proprio dal presidente Lico per essere poi
oggetto di discussione e approfondimento da parte dei relatori.
Innanzitutto non si parla più di fallimento ma di 'liquidazione
giudiziale', un cambiamento non solo lessicale ma sostanziale
perché collegato alla nuova distinzione tra 'stato di crisi',
inteso come momentanea difficoltà dell'imprenditore a far fronte
alle proprie obbligazioni, quindi sanabile e reversibile, che
deve dare priorità alle proposte che comportino il superamento
della crisi assicurando la continuità aziendale, dallo 'stato di
insolvenza', che manifesta invece una difficoltà assoluta e
irreversibile, anticamera del fallimento. A far sì che una crisi
d'impresa non si trasformi in insolvenza sono le procedure
d'allerta e di composizione assistita e stragiudiziale della
crisi, finalizzata proprio ad incentivare l'emersione anticipata
della crisi e ad agevolare lo svolgimento di trattative tra
debitore e creditori, che avviene attraverso l'istituzione, in
ciascuna Camera di Commercio, di un apposito organismo a ciò
deputato. E la Camera di Commercio di Vibo Valentia, avendo
tempestivamente attivato le procedure, oggi è ufficialmente
Organismo di composizione della crisi (Occ), iscritta con
provvedimento ministeriale nell'apposito registro presso il
Ministero di Giustizia, che ha accertato il possesso dei
requisiti di professionalità ed efficienza richiesti". (ANSA).