(ANSA) - PESARO, 10 NOV - È ancora un quadro in chiaroscuro
quello che descrive l'economia della provincia di Pesaro e
Urbino, con una ripresa che segna il passo. A fine settembre, le
imprese registrate nella provincia, secondo i dati della Camera
di Commercio, erano 40.871, con una crescita dello 0,10% a
livello provinciale rispetto allo 0,22% regionale e allo 0,30%
nazionale. Nei primi nove mesi del 2017 si sono iscritte al
Registro delle imprese 1.573 nuove attività contro le 1.685
dello stesso periodo del 2016, ma 1.640 hanno chiuso. Erano
1.578 l'anno scorso, con un saldo negativo di 67 unità rispetto
a quello positivo di gennaio-settembre 2016 (+107). Positivo,
invece, con un saldo di +42 fra iscrizioni e cessazioni, è il
trimestre luglio-settembre. Fra i settori, il segno 'più' va ad
agricoltura, mobile e terziario specie servizi immobiliari, per
alloggi e ristorazione, trasporto. Negativi ancora le
costruzioni e, novità rispetto agli ultimi trimestri, il
commercio. "Il sistema economico della nostra provincia continua
a mostrare piccolissimi segnali di ripresa, a macchia di
leopardo e ancora non consolidati - ha commentato il presidente
dell'ente pesarese, Alberto Drudi -, le difficoltà più pesanti
sono ormai alle spalle ma ancora oggi non possiamo parlare di
una ripresa stabile e con valori significativi". Per il
vicepresidente Amerigo Varotti, infatti, "il manifatturiero
resterà sempre il settore trainante dell'economia pesarese, ma
grazie a turismo e cultura possiamo pensare di avviare una
ripresa più solida e duratura" in particolare nei servizi legati
a questi due settori. Drudi ha, però, sottolineato la tendenza
negativa dell'occupazione. "Il tasso di disoccupazione della
nostra provincia, al 12,5% nel 2016, era 11,6% nel 2015, è
inaccettabile - ha detto - specie se paragonato a quello
regionale salito l'anno scorso al 10,6% e a quello nazionale,
sceso all'11,7%. Significa che Pesaro Urbino ha bisogno, più di
ogni altra provincia marchigiana, di una cura choc per invertire
la rotta e, soprattutto, per dare ai giovani speranze di
occupazione reali e stabili". Secondo l'indagine
Excelsior-Camere di Commercio, fra ottobre e dicembre sono
previsti 4.880 ingressi al lavoro di cui 4.290, l'88%, da
dipendenti, per il 66,6% impiegato nelle pmi, ma il 55% con
contratto a termine, e 590 non da lavoro dipendente. (ANSA).