(ANSA) - TRIESTE, 19 SET - "Che fastidio dà la Camera di
Commercio Venezia Giulia?": se lo chiede il presidente della
Camera di Commercio Venezia Giulia, Antonio Paoletti, secondo il
quale "il peccato originale dei due Enti camerali di Trieste e
Gorizia è quello di aver deciso di accorparsi nell'interesse
delle imprese e dei territori secondo la Legge e ben prima di
essere costretti dalla Riforma. E ciò ha dato fastidio: invece
di essere sostenuti in un percorso volontario e virtuoso, che
non comportava costi per cittadini e imprese, abbiamo dovuto
affrontare solo ostacoli, frapposti immotivatamente".
"Anche il Decreto ministeriale dell'8 agosto 2017 - afferma
Paoletti - conferma l'esistenza in forza della Legge della
Camera della Venezia Giulia e prevede la creazione di una Camera
tra Udine e Pordenone. Ma ancora non basta. Due Consigli
Comunali, quelli di Trieste e Gorizia, hanno votato
all'unanimità, da destra a sinistra, passando per il centro e i
Cinque Stelle, per il mantenimento della Camera di Commercio
Venezia Giulia, perché rappresentativa dei territori e tutelata
anche dalla Legge di Riforma delle Camere di Commercio voluta
ancora dal Governo Renzi".
"E allora - prosegue Paoletti - mi chiedo, a cosa serve la
Legge? A cosa serve essere virtuosi e anticipare le Riforme nel
rispetto della legalità per garantire servizi e tagliare costi?
Non si parli di poltrone, perché nessun rappresentante camerale
percepisce un solo euro. Ma allora qual è il vero motivo? Si
vuole fare in modo che il patrimonio immobiliare e il diritto
camerale versato dalle imprese di Trieste e Gorizia (palazzi,
laboratori chimici, il comprensorio fieristico di Gorizia, il
porto di Monfalcone, la sede dell'Erdisu di Gorizia, le quote
azionarie nell'Interporto di Fernetti e della Fiera di Trieste
Spa, le liquidità della Camera Venezia Giulia, il Fondo Gorizia
e molto altro) venga amministrato da un Consiglio camerale della
Camera Unica e da una Giunta Camerale Unica con i rappresentanti
triestini in assoluta minoranza e negando a Gorizia anche la
semplice rappresentatività? Si vuole questo per davvero?
Sembrerebbe di sì: al momento attuale in base alla normativa in
essere e in assenza dei decreti attuativi del Decreto
ministeriale dell'8 agosto scorso, questo accadrebbe se si
andasse subito alla Camera Unica".
"Se si vogliono cancellare Trieste e Gorizia dalla geografia
economica della nostra regione per fare un favore a Pordenone e
ai suoi politici di riferimento lo si faccia - afferma Paoletti
- ma senza accampare scuse, bensì con il coraggio di dirlo
apertamente. Ciò che abbiamo fatto a Trieste e Gorizia è stato
unire due territori geo-economicamente omogenei, seguendo
l'ottimo esempio di Confindustria Venezia Giulia, che anche oggi
nella sua convention ha dimostrato la bontà della scelta
realizzata. Ma questo non va bene ai vertici della Regione
Friuli Venezia Giulia che per legge non ha competenza in materia
di Camere di Commercio, ma vorrebbe imporre la sua scelta. Le
Camere sono Enti che funzionano bene perché governate dagli
imprenditori e non dalla politica. Allora - conclude Paoletti -
è forse proprio questo ciò che dà ancor più fastidio". (ANSA).