(ANSA) - PESARO URBINO, 13 SET - L'export delle aziende della
provincia di Pesaro Urbino è cresciuto del 4,4% nel primo
semestre di quest'anno, secondo i dati diffusi dall'Istat e
elaborati dal centro studi di Aspin 2000, l'azienda speciale
della Camera di commercio. E' il miglior incremento registrato a
livello regionale, anche se la media Paese del periodo
gennaio-giugno è cresciuta del doppio (+8%). "Ormai, da oltre
due anni, le nostre aziende continuano a percorrere la strada
della crescita sui mercati esteri - commenta il presidente
dell'ente camerale, Alberto Drudi - e, anche in considerazione
dell'exploit nazionale, è importante tenersi agganciati al
recupero e sfruttare ogni progetto di qualità che guardi oltre i
confini italiani, come unica occasione per migliorare le proprie
performance, visto il perdurare della debolezza della domanda
interna".
Nel primo semestre 2017, il fatturato sull'estero è stato di
1,2 miliardi di euro. Drudi sottolinea che, "ancora una volta, a
crescere sono la meccanica (357,2 milioni e +5,6%) e
l'agroalimentare (26,4 milioni e +14,2%)". L'arredamento fa un
significativo passo indietro (144,6 milioni e -9,5%),
"fortemente condizionato dal calo negli Stati Uniti (fatturato a
13,5 milioni in quel Paese, -25,5%)". "Mi auguro - osserva Drudi
- che sia un calo congiunturale e non strutturale, conseguenza
della politica economica difensiva avviata in quel Paese".
Sostanzialmente stabile (93,1 milioni, -0,7%) il sistema moda,
"una tenuta che conferma le qualità di un settore che, dal 2008,
è stato messo in ginocchio e che ora ha tutta la solidità per
essere testimone della qualità italiana nel mondo".
Quanto ai Paesi di destinazione, la Francia si è confermata
il primo mercato di sbocco per le merci pesaresi: 155,5 milioni
nel primo semestre (+5,7%). La Germania, secondo miglior
cliente, ha registrato una crescita a due cifre: 131,2 milioni e
+15,8%. Ancora una volta, i paesi europei sono stati i
principali mercati di riferimento (Spagna +8,8%, Svizzera
+12,8%, Polonia +14%), mentre gli Stati Uniti si sono
confermati al terzo posto, sia pure con una performance negativa
(95,6 milioni e -6,4%). Dopo un lungo periodo di perdite,
invece, recuperano le quote in Russia (35,5 milioni, +20,4%),
trascinato principalmente dalla meccanica (+140%) e dal lieve
incremento del mobile (+0,7%), mentre l'agroalimentare "ha
subìto un altro durissimo colpo per via dell'embargo" e, da
gennaio a giugno, vale complessivamente solo 32,4 mila euro
(-46,5%). Subito dietro la Russia, la Cina, che "pur con
fatturati ancora bassi (32,6 milioni), ha mostrato un
significativo trend di crescita (+44,4%) che ci fa essere
ottimisti". (ANSA).