(ANSA) - NUORO, 29 MAG - Parte dal centro Sardegna la rivolta
contro il piano di razionalizzazione voluto da Unioncamere che
prevede l'accorpamento delle Camere di commercio che non
raggiungono il numero di 75mila imprese iscritte. Nuoro che ne
ha solo 33mila dovrà quindi essere accorpata con Sassari: per il
territorio si tratta di un'altra mannaia, l'ennesimo funerale
per il sistema produttivo locale.
Questa mattina seduta straordinaria dell'ente camerale di
Nuoro, a cui hanno partecipato imprese, sindaci, sindacalisti,
parlamentari e consiglieri regionali: l'appello, forte e corale,
è quello di ottenere una deroga per Nuoro in quanto territorio
montano svantaggiato. "Il Governo ci deve ascoltare - attacca il
presidente dell'ente Agostino Cicalò - chiediamo una modifica
normativa che dia alla Sardegna tre Camere di commercio anziché
due, cioè Cagliari e Sassari. Dobbiamo fare in fretta per
evitare di perdere un presidio importantissimo che funge da
traino per l'economia del nuorese". Tutti d'accordo nel
contrastare il diktat dei numeri. "Basta con la politica
dell'accorpamento e dell'accentramento - spiega il sindaco di
Nuoro Andrea Soddu - bisogna restituire ai territori il diritto
di autodeterminarsi. La soluzione è quella di dare a ogni
territorio, e ancor di più a uno marginale come il nostro, il
diritto ad avere la camicia tagliata su misura". Il piano di
Unioncamere non è stato ancora approvato, ci sono ancora margini
per intervenire. "Dobbiamo fare in fretta - incalzano i
segretari territoriali di Cgil e Cisl ,Salvatore Pinna e Michele
Fele - anche la Regione si deve battere con noi, in caso
contrario siamo pronti per la mobilitazione di massa".
Critiche alla Giunta Pigliaru da parte dei partiti di
opposizione. "Se siamo arrivati a questo - denuncia il
capogruppo di Fi in Consiglio regionale Pietro Pittalis - è
perché c'è una responsabilità grandissima della Regione. Bisogna
capire se Pigliaru è in grado di portare la vertenza sul tavolo
di Gentiloni. Basta difendere i poli di Cagliari e Sassari e
lasciare morire tutto il resto". La maggioranza respinge le
accuse e si schiera con il territorio. "E' chiaro che oggi
dobbiamo difendere la Camera di commercio ma il nostro obiettivo
- spiega il consigliere regionale del Pd Franco Sabatini - è
quello rilanciare una proposta di sviluppo per queste zone
evitando di giocare sempre in difesa, altrimenti saremo sempre
perdenti". (ANSA).