(ANSA) - CAGLIARI, 25 MAG - La Conferenza Stato-Regioni, su
sollecitazione della Sardegna, ha imposto lo stop al
disaccorpamento delle Camere di Commercio di Catania, Ragusa e
Siracusa, negando l'intesa sul decreto del ministro dello
Sviluppo economico. Lo rende noto all'ANSA l'assessore degli
Affari generali, Filippo Spanu, presente a Roma in
rappresentanza del governatore Francesco Pigliaru.
"Abbiamo chiesto la revoca di un provvedimento potenzialmente
dannoso per il territorio sardo - spiega - Il timore era che
questo processo inverso rimettesse in discussione tutto e di
fatto estromettesse Nuoro. Abbiamo ricevuto una richiesta in
questo senso e partendo dalla salvaguardia di interessi
territoriali abbiamo negato l'intesa". Ora il provvedimento
tornerà sul tavolo del Governo che potrebbe anche riproporlo, ma
senza l'accordo con le Regioni la strada è tutta in salita.
Il tema è particolarmente sentito in Sardegna, dove è
prevista una drastica riduzione del numero delle Camere di
commercio. E' di oggi la lettera inviata dal presidente Pigliaru
al ministro Carlo Calenda e al presidente della Conferenza delle
Regioni Stefano Bonaccini. "L'ipotesi di accorpare la Camera di
Commercio di Nuoro a quella di Sassari - scrive il governatore -
avrebbe effetti negativi per i territori interessati. In
particolare il Nuorese, che già versa in condizioni di disagio
economico, sociale e infrastrutturale, vedrebbe venir meno la
presenza di un ente che costituisce un importante punto di
riferimento per il tessuto produttivo e imprenditoriale e che
risulta sotto tutti gli aspetti, tra i 10 più virtuosi
d'Italia".
Pigliaru ricorda che la Camera di Commercio nuorese "possiede
tutti i requisiti previsti dalla legge per mantenere
l'autonomia" per questo "è necessario prevedere l'istituzione di
tre Camere in Sardegna: Cagliari, Sassari (ente frontaliero) e
Nuoro (ente isolano montano), con accorpamento di Oristano
secondo la volontà espressa dal territorio". (ANSA).