(ANSA) - PERUGIA, 27 APR - La prima rilevazione del nuovo
anno, grazie all'indagine Movimprese sulla dinamica
nascita-mortalità delle imprese in provincia di Perugia relativa
quindi al primo trimestre del 2017, fotografa una tenuta del
sistema imprenditoriale.
"Sono i primi dati del nuovo anno e non possiamo certo essere
troppo soddisfatti" commenta Giorgio Mencaroni, presidente della
Camera di Commercio di Perugia. "Il tasso di crescita del
sistema imprenditoriale della nostra provincia è negativo -
aggiunge -, pari a -0,50%, ma ad una lettura attenta dei dati
possiamo ricavare anche elementi di positività. A cominciare dal
fatto che, nonostante persistenti difficoltà, nei primi 90
giorni del 2017, 1.240 neo imprenditori hanno trovato le
motivazioni, la forza, le capacità e, soprattutto, la fiducia
per entrare sul mercato. Questo dimostra che il sistema
imprenditoriale della nostra provincia è solido e vitale e
riesce a resistere a una crisi ancora forte".
Sono nate quindi 1.240 nuove imprese, contro le 1.605 che
invece sono cessate. Il saldo è in rosso per 365 unità, ma
Mencaroni fa notare che, tradizionalmente, questo dato "risulta
influenzato negativamente da elementi tecnico-statistici, dovuti
alla stagionalità del fenomeno".
Nel primo trimestre 2017, nonostante persistenti difficoltà
congiunturali, si confermano le posizioni di un anno fa, con lo
stock complessivo di imprese registrate in provincia di Perugia
al 31 marzo 2017 che raggiunge quota 72.661 unità, con flessione
limitata a un -0,2% rispetto al I trimestre 2016. Solo le
società di capitali (per la prima volta superano quelle di
persone, 16.522 contro 16.331) riescono a produrre un saldo
positivo (+ 78) tra nate e cessate.
Le ditte individuali restano le più numerose tra le nuove
iscritte (sei su 10), ma sono anche quelle che cessano con
maggiore frequenza: quasi sette imprese cessate su 10 sono ditte
individuali.
Per quanto riguarda i vari settori, scende la densità delle
imprese nei settori del manifatturiero (-1%), del commercio
(-1%), delle costruzioni (-1,7%) e dei trasporti e magazzinaggio
(-1,1%).
Positivi i risultati dell'agricoltura, +0,4%, che inverte una
striscia negativa che durava da cinque anni, del settore
alloggio e ristorazione, + 0,6%, quinto risultato positivo in
cinque anni.
In crescita i settori del blocco sanità e assistenza sociale
(+5%), istruzione (+2,3%), attività professionali (+0,6%),
attività artistiche, sportive, intrattenimento (+1,3%).
L'artigianato è ancora in difficoltà: le imprese del settore
si riducono a 16.492 unità, con un saldo nuovamente negativo di
162 unità, tra imprese nate (302) e cessate (464). (ANSA).