(ANSA) - BOLOGNA, 8 SET - Non si arresta l'onda delle imprese
attive straniere che, al 30 giugno, hanno raggiunto quota 45.330
(l'11% del totale) con un aumento in un anno di 1.276 unità,
+2,9%. Gli effetti della crisi economica riducono ancora dello
0,9% l'insieme delle altre imprese regionali. In Italia
l'aumento è ancora una volta più rapido (+4,1%) e le straniere
superano quota 508 mila, il 9,9% del totale, a fronte di una
diminuzione dello 0,2% delle altre imprese, che risulta più
contenuta di quella regionale. Sono i dati del Registro delle
imprese delle Camere di commercio (InfoCamere) elaborati da
Unioncamere Emilia-Romagna.
Le imprese straniere diminuiscono solo in Valle d'Aosta.
L'incremento è più rapido in Campania (+11,5%). L'Emilia-Romagna
è undicesima per crescita. Nelle regioni con cui ci si
confronta, l'aumento è molto più rapido in Lombardia (+4,9%), ma
non in Piemonte (+2,2%) e Veneto (+2,4%).
La tendenza positiva è data innanzitutto dalle ditte
individuali (+826 unità, +2,2%) che costituiscono l'83,2% delle
imprese straniere e comprendono molte realtà marginali. Un altro
supporto è giunto dalla crescita molto più rapida delle società
di capitale (+466 unità, +14,7%), sostenuta dall'attrattività
della normativa delle società a responsabilità limitata, che ha
contribuito però alla riduzione delle società di persone
(-1,3%). Aumentano le cooperative e i consorzi (+4%). Negli
ultimi cinque anni il rilievo delle società di capitale è salito
di 2,7 punti percentuali, ovvero di quasi il 50%, giungendo
all'8%. Al contrario il peso delle ditte individuali si è
ridotto di 2,3 punti.
La crescita nei servizi (+1.195 imprese, +5,5%) traina quella
complessiva ed è determinata soprattutto dall'aumento dal
commercio (+488 unità, +4,4%) e ristorazione (+281 unità,
+7,6%). Aumentano sempre anche le attività dei servizi per la
persona (+147 unità, 12,2%). Le imprese straniere contengono la
tendenza negativa nelle costruzioni (-0,2%) e segnano ancora una
crescita nell'industria (+1,8%). Anche per le imprese straniere,
negli ultimi cinque anni, si è affermato il ruolo dominante dei
servizi. La quota delle imprese attive nel settore è salita di
5,6 punti percentuali, e ha raggiunto il 50,8% del totale. Nello
stesso periodo si è ridotto il rilievo di tutti gli altri
settori. Il peso dell'industria in senso stretto è sceso di nove
decimi di punto al 10,6% e il rilievo delle costruzioni è caduto
di -4,7 punti percentuali al 37,2%, anche se il settore resta il
secondo più importante per le imprese estere. (ANSA).