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Generali, metà Pmi attive nel welfare

Circa 50% offrono assicurazioni e sostegno al reddito

(ANSA) - ROMA, 08 MAR - Le pmi italiane sono molte attente al welfare aziendale per i propri dipendenti: secondo il Welfare Index Pmi, realizzato da Generali con la partecipazione di Confindustria e Confagricoltura, il 45% è attivo in almeno 4 dei 10 ambiti analizzati dalla ricerca e l'11% in almeno sei. Gli aspetti su cui sono misurate le imprese sono la previdenza integrativa presente nel 40,4% delle aziende, salute (38,8%), assicurazioni per i dipendenti e le famiglie (53%), tutela delle pari opportunità e sostegno ai genitori (18,5%), conciliazione del lavoro con le esigenze familiari (4,9%), sostegno economico ai dipendenti e alle loro famiglie (46,2%), formazione per i dipendenti e sostegno alla mobilità delle generazioni future (64,1%), sicurezza e prevenzione (38%), sostegno ai soggetti deboli e integrazione sociale (14,1%), welfare allargato al territorio (15%). La ricerca è stata condotta su 2.140 aziende dell'industria, commercio e agricoltura, tra i i 10 e i 250. Le iniziative di welfare sono più frequenti nelle aziende oltre i 100 dipendenti.
    Lo studio identifica 5 diversi approcci delle pmi: "Vita e lavoro" (21% del totale), le imprese con rilevanti iniziative nelle aree della conciliazione vita e lavoro, del sostegno alle pari opportunità e ai genitori; "Inclusivi" (9,5%) le imprese più attive nelle aree della integrazione sociale e delle iniziative di welfare allargate al territorio; "People care" (10,8%) le imprese con iniziative concentrate soprattutto nelle aree della gestione delle risorse umane e dei fringe benefit; "Attuatori" (48%) aziende attive in diverse aree del welfare aziendale che però prevalentemente applicano quanto previsto dai contratti nazionali di categoria; "Beginner" (10,7%), imprese che sono nella fase iniziale di esperienza del welfare aziendale. Durante l'evento sono state premiate
le 11 imprese che si sono distinte per aver affiancato alle aree
più classiche di welfare aziendale importanti iniziative nelle
aree di conciliazione vita-lavoro e sostegno alla famiglia,
oltre che delle pari opportunità. Per l'industria il premio è
andato al Colorificio San Marco (Marcon, Venezia), Lurisia
Acque Minerali, (Cuneo) e Panzeri (Bulciago, Lecco); per il
commercio a Rusconi Viaggi (Lecco), Socfeder (Modena) e Wecare
(Arenzano, Genova) e per l'agricoltura: Agrimad Società
Agricola, San Demetrio Corone (Cosenza), Salvi Vivai (Ferrara),
Barone Ricasoli (Gaiole in Chianti, Siena). Inoltre l'Azienda
Agricola Fungar (Coriano, Rn) che ha ricevuto la menzione
speciale Valore Donna, per l'imprenditrice Loredana Alberti e la
Cooperativa Sociale Un Fiore per la Vita Onlus (RI) ha ricevuto
la menzione speciale di Agricoltura sociale.
"Il welfare aziendale - ha spiegato l'A.d. di Generali
Italia, Philippe Donnet - appare oggi molto più che una
componente supplementare al welfare pubblico, anche se ha
certamente una funzione a esso integrativa. Il tema centrale non
è tanto la ritirata del welfare pubblico quanto il cambiamento
del mercato del lavoro e della famiglia e l'emergenza di nuovi
bisogni".
"Il welfare pubblico è in crisi - ha sottolineato il
presidente Piccola Industria di Confindustria, Alberto Baban -
affinché l'Italia possa tornare a essere leader deve capire che
il ruolo sociale delle pmi si è evoluto e sono i nuovi attori
della trasformazione della distribuzione del benessere". (ANSA).

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