TORINO - Passione, degrado urbano, conflitti sociali fra una classe dirigente dominante e una popolazione miserabile, un amore vietato per legge, la ribellione a questo modo di vivere da parte di due giovani che sentono la necessità di ribaltare i ruoli osando sfuggire a un destino imposto loro da altri. E' il mondo a metà fra Orwell, il mito, la fantascienza e la cruda realtà del Roméo et Juliette di Angelin Preljocaj.
Lo spettacolo apre, il 12 settembre al Teatro Regio e poi in replica il 13, l'edizione 2017 del Festival Torinodanza. Programmato in collaborazione con 'La Francia in Scena' e inserito in MITO SettembreMusica, la pièce per 24 danzatori su musica di Sergej Prokofiev fu creata per il Ballet Preljocaj nel '96. Per il coreografo francese, ma di origini albanesi, fu l'inizio di una carriera che lo ha portato a imporsi a livello internazionale.
Nel balletto Preljocaj ambienta la storia dei due sfortunati amanti shakespeariani nel contesto dei regimi totalitari dei paesi dell'Est. Ambientata in un mondo fatiscente, la vicenda ruota intorno a uno scontro tra la milizia incaricata di assicurare l'ordine sociale, di cui fa parte la famiglia di Giulietta, e il mondo dei senzatetto a cui appartiene Romeo. Come sempre nella sua opera, il coreografo racconta il mondo attraverso la danza, con temi forti trattati con un linguaggio gestuale scarno ma poderoso, energico, di grande fisicità.
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