TORINO - Nella tradizione dell'arte orafa torinese del Novecento c'è un nome di donna che si distingue in un panorama dominato dalla presenza maschile, tra maestri apprezzati dalla corte Sabauda e dalla nascente borghesia imprenditoriale. È quello di Anna Bacchelli, in arte Orisa, che a partire dagli anni Trenta conquista l'alta società piemontese grazie alla squisita fattura dei suoi gioielli, spesso ispirati alla natura, e a uno stile originale, caratterizzato soprattutto dal rifiuto della simmetria.
L'asta Bolaffi del 5 aprile, al Grand Hotel et de Milan, presenta una particolare raccolta di realizzazioni della "signora dei gioielli", risalente agli anni Cinquanta: un prezioso anello con diamante di 8,46 carati (base d'asta 30 mila euro), una demi-parure in diamanti e quarzi citrini (1.500 euro), un anello e un paio di orecchini in perle e diamanti (mille e duemila euro), e una spilla in rubini con motivo a ramo (mille euro). "Dalla mano dell'artista torinese emerge uno spirito innovatore e controcorrente - racconta Maria Carla Manenti, esperta del dipartimento Gioielli di Aste Bolaffi - confermato anche dalle poche notizie biografiche".
Si sa, per esempio, che fu una delle prime donne in Italia a prendere la patente e a guidare regolarmente l'auto. Lavorava solo per chi suscitava la sua simpatia: si racconta di una richiesta arrivata da Liz Taylor e dal suo terzo marito Richard Burton, innamorati delle sue creazioni, respinta da lei, fervente cattolica antidivorzista.
Al suo atelier di via Battisti 15, aperto negli anni Trenta, i clienti illustri comunque non mancano: la famiglia reale, grandi imprenditori e artisti. "Tra loro c'è anche il compositore Pietro Mascagni - aggiunge Manenti - che dona una spilla in platino e diamanti al soprano Margherita Carosio interprete di Egloge nel suo Nerone".
Altro marchio storico della tradizione torinese, cui Bolaffi dedica un omaggio speciale nell'asta di aprile, è Capello. Dopo cinque generazioni e 160 anni di attività, la maison ha cessato l'attività il 31 gennaio 2017. "E' presente all'asta Bolaffi con una raccolta di gioielli rappresentativi della sua raffinatezza e preziosità", conclude Manenti.
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