TORINO - Federico Zanasi, il 41enne modenese chiamato a dirigere il ristorante gourmet 'Condividere by Lavazza' si considera uno "chef alla perenne ricerca del confronto", sempre pronto alla sfida e a mettersi in discussione, affascinato dalle novità. L'uomo ideale, insomma, per aprire una nuovo capitolo del gusto nella Torino sempre più leader nell'enogastronomia.
Chef Zanasi dal 1991 al 2004 ha lavorato come aiuto in cucina in numerosi ristoranti in Italia, Spagna e America, fino ad approdare nel 2005 all'Amerigo 1934 a Savigno (Bologna), dove ha maturato una prima esperienza fondamentale in un locale stellato Michelin. Altre tappe nella carriera dello chef del 'Condividere by Lavazza' sono state alla Madonnina del Pescatore, il 'due stelle' di Moreno Cedroni a Senigallia, e al Clandestino di Portonovo. Nel 2007 l'esperienza al Trussardi alla Scala di Milano.
Il 2009 ha segnato una nuova fase nella vita professionale di Zanasi, che inizia ad occuparsi in modo diretto della creatività dei piatti proposti e, come consulente, partecipa all'apertura della nuova creazione di Cedroni: il 'Clandestino' presso l'hotel Maison Moschino a Milano, dove affianca per sei mesi l'Executive Chef, Antonio Bufi, nella formazione del personale.
Altri capitoli nella storia di Zanasi in Svizzera, al cinque stelle Chalet D'Adrien a Verbier, nel ristorante gastronomico stellato dell'hotel; alle Mauritius nel 2011 dove, per conto di Cedroni, segue l'apertura di due ristoranti, uno italiano e uno con taglio prettamente gastronomico, al cinque stelle Long Beach Resort.
Dalle Mauritius a Cervinia, dal 2013 al 2016; diventa Executive Chef presso il ristorante dell'Hotel Principe delle Nevi. A Torino comincia la nuova affascinante avventura, con la chiamata di Ferran Adrià e Lavazza alla guida del 'Condividere by Lavazza'. "La filosofia che sta alla base del nuovo ristorante è unica - spiega Zanasi - Tutto nasce da uno studio sistematico della materie prime italiane, dal racconto della loro origine, dalla spiegazione della loro storia e della loro evoluzione: questa - conclude lo chef modenese - è la base dell'esperienza gastronomica di 'CONDIVIDERE': si tratta di una vera Food Democracy in cui si ambisce a creare un ambiente piacevole e di condivisione informale che faccia sentire tutti a proprio agio".
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