TORINO - Immagini e oggetti che rappresentano attività svolte nelle carceri del Piemonte, molte delle quali possibili grazie ai contributi della Compagnia di San Paolo: il nastro della mostra, allestita nel Foyer del Teatro Regio di Torino fino al primo marzo 2015, è stato tagliato oggi dal presidente della fondazione, Luca Remmert, dal segretario generale, Piero Gastaldo, da Carlo Petrini dell'associazione Slow Food e dal sovrintendente del Regio Walter Vergnano. "È l'ennesima dimostrazione - ha sottolineato Remmert - dell'attenzione che dedichiamo al mondo del disagio in generale e, in questo caso, del carcere e al ruolo che nel mondo carcerario l'arte, la cultura, la formazione, lo studio possono avere per ricostruire se stessi. Per ricucire a non guardare solo da dietro le sbarre ma anche, come dice il titolo, guardarci dentro". Una più piccola esposizione sarà visitabile presso il Campus Universitario Luigi Einaudi in occasione del convegno nazionale 'Guardiamoci Dentro', del 25 e 26 febbraio. L'iniziativa ha l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, il patrocinio del Ministero della Giustizia, della Regione Piemonte, della Città di Torino e dell'Università degli Studi di Torino. La Compagnia di San Paolo da molti anni si impegna al sostegno economico, progettuale e operativo in ambito carcerario, con l'obiettivo di favorire l'inserimento sociale e lavorativo dei detenuti, l'educazione al lavoro e il miglioramento della qualità della vita in carcere. Per questo è nato 'Progetto Libero', il nome delle Linee guida in ambito carcerario della Compagnia di San Paolo. Dal 2011 a oggi, sono complessivamente quasi 6 i milioni euro investiti dalla Compagnia in questo ambito.
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