Le imprese piemontesi prevedono a
maggio 27.820 contratti di lavoro, 9.750 in più dello stesso
mese del 2020 e 1.910 in meno rispetto al 2019, quando il
mercato del lavoro non aveva ancora dovuto affrontare la
pandemia da Covid-19. I segnali di ripresa però ci sono: i
contratti sono infatti 4.030 in più del mese precedente. Il
72,6% riguarderà lavoratori dipendenti, il 20,3% lavoratori
somministrati, il 2,9% collaboratori e il 4,3% altri lavoratori
non alle dipendenze. Nel 27% dei casi le entrate previste
saranno stabili, con un contratto a tempo indeterminato o di
apprendistato, nel 73% a termine. Complessivamente nel trimestre
maggio-luglio 2021 le entrate stimate ammonteranno a 85.810, il
6,8% di quelle programmate a livello nazionale. Queste alcune
delle indicazioni che emergono dal Bollettino mensile del
Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e
Anpal.
Rimangono difficoltà a reperire figure professionali,
segnalate da 32 imprese su 100. In particolare non si trovano
medici e altri specialisti della salute (63 aziende su 100),
specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche (57 su
100). E' anche difficoltoso trovare progettisti, ingegneri,
operai specializzati nell'edilizia e nella manutenzione di
edifici.
Il 14% dei contratti di maggio interessa laureati, il 33%
diplomati, mentre le qualifiche professionali e l'assenza di un
titolo specifico pesano rispettivamente il 26% e il 27%. Anche a
maggio sono i servizi a formare la fetta più consistente della
domanda di lavoro con il 65% (6.240 in più rispetto allo stesso
mese del 2020, ma 1.750 in meno rispetto a maggio 2019).
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