di Amalia Angotti
"Nei fine settimana i negozi del
nostro outlet realizzano il 40% del fatturato. Il nostro timore
è che la chiusura durante il weekend decisa dalla Regione abbia
conseguenze sull'occupazione. I contratti a tempo determinato
potrebbero non essere rinnovati alla scadenza". E' la
preoccupazione di Luca Frigeri direttore dell'Outlet Village di
Settimo Torinese, realtà alle porte di Torino con 90 negozi e
mille dipendenti tra diretti e indotto.
"Dalla riapertura di maggio - spiega - abbiamo sempre
mantenuto standard elevati in termini di sicurezza antiCovid per
garantire la salute dei clienti e dei dipendenti dei negozi.
Stavamo andando bene, con una sorta di recupero dei ricavi persi
nei due mesi di chiusura, grazie alla crescita dei clienti di
Torino e dell'hinterland che stava compensando la mancanza dei
turisti stranieri, provenienti soprattutto da Svizzera e
Francia. Senza dimenticare che gli stranieri a Settimo sono il
15% del totale dei clienti, ma per alcuni negozi rappresentano
il 30-40% del fatturato". Frigeri ricorda che "gli outlet sono
strutture all'aperto con standard di controllo e sicurezza
elevati. Si doveva fare una valutazione diversa. L'auspicio come
proprietà e imprenditori e che le chiusure possano aiutare a
ripartire quanto prima. Intanto, per tentare di fronteggiare le
difficoltà, saranno rimodulate le promozioni per invitare i
clienti a venire a Settimo durante la settimana".
Nessuna battuta d'arresto per il progetto di ampliamento che
porterà nei prossimi due anni a Settimo altri 80 negozi, dopo
gli arrivi recenti di Victoria's Secret, di Hogan Fay e Tod's e
di Paul _& Shark: "noi andiamo avanti, ma naturalmente dipenderà
dalle scelte dei brand", sottolinea Frigeri.
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