L'agenzia delle entrate ha
contestato a Fca di aver sottostimato le attività americane di
Chrysler per 5,1 miliardi di euro quando le ha acquistate nel
2014 e di essere quindi in debito con le tasse per circa 1,35
miliardi di euro, anche se i negoziati con l'Agenzia delle
Entrate (che per fine anno dovrebbero concludersi) potrebbero
ridurre l'importo da pagare.
Il contenzioso era stato segnalato nell'ultima relazione
trimestrale. Psa, con cui Fca sta preparando la fusione, ne è
conoscenza e, secondo fonti vicine al dossier citate da
Bloomberg, non si aspetta che ciò danneggi o ritardi
l'operazione. "Non condividiamo affatto le considerazioni
contenute in questa relazione preliminare e abbiamo fiducia nel
fatto che otterremo una sostanziale riduzione dei relativi
importi - dichiara un portavoce di Fca -. Qualsivoglia
plusvalenza tassabile che fosse accertata sarebbe compensata da
perdite pregresse, senza alcun significativo esborso di
liquidità o conseguenza sui risultati".
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