La Corte d'Assise d'Appello di Torino
ha condannato a 18 anni di carcere Giancarlo Erbino, il
gioielliere torinese accusato di essere la mente della rapina in
cui, il 9 giugno 2015, morì a Monteu Roero l'orafo Patrizio
Piatti. La sentenza conferma il pronunciamento in primo grado
del Tribunale di Asti, che aveva condannato a 18 anni
l'imputato.
Gli altri quattro componenti della banda erano già stati
condannati in Appello: 16 anni di reclusione per Francesco Desi
e Giuseppe Nerbo, quest'ultimo arrestato in Spagna dopo sei mesi
da latitante, 12 anni per Salvatore Messina ed Emanuele
Sfrecola. La moglie di Erbino, Anna Testa, era stata assolta.
Piatti venne freddato nel garage di casa. Dietro l'omicidio
quello che gli inquirenti definirono "una storia torbida" di
rapine seriali, ricettazione e traffico di preziosi. La vittima
era titolare di un piccolo laboratorio orafo a Torino, dietro al
quale - sempre secondo gli inquirenti - si nascondeva una
fiorente attività di ricettazione di gioielli e orologi.
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