"È l'ultimo tentativo disperato per
difendermi da delle persone ignobili che mi stanno calunniando e
descrivendo come un mostro, una delinquente priva di scrupoli e
stanno cercando di rovinarmi la vita". Scriveva questo su
Facebook nel 2018 la maestra torinese ora portata agli arresti
domiciliari per maltrattamenti sui bambini.
"Dopo anni passati a cercare il bene anche a costo di pagarne
le conseguenze con una bassa popolarità - era il testo - mi
trovo davanti a delle calunnie a cui non riesco a fare fronte e
nessuno riesce ad aiutarmi. Per questo, anche se il bene si fa
in silenzio, dopo anni di sofferenza, ho deciso di pubblicare
ciò che sono, che quasi sicuramente non servirà, ma non posso
aspettare di morire schiacciata dalla sofferenza e dalla
cattiveria della calunnia".
Il post è seguito dalla pubblicazione di alcune lettere di
ringraziamento dei suoi alunni.
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