Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Stalking su figlia Elena Ceste, processo

Stalking su figlia Elena Ceste, processo

Ad Asti. Telefonate e messaggi da una donna di Pisa

ASTI, 12 aprile 2019, 14:01

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

La figlia di Elena Ceste, la donna uccisa a Costigliole d'Asti nel 2014, è parte lesa di una vicenda di stalking che è stata portata al vaglio del tribunale di Asti. Elisa Buoninconti, da poco diciottenne, sarebbe stata vittima di una persecuzione operata da un'amica del padre, Marilinda Gimelli, 57 anni, pisana, che la avrebbe bersagliata per tre mesi di telefonate, messaggi e richieste di incontro con il genitore.
    Michele Buoninconti, padre di Elisa e marito di Elena Ceste, è stato condannato a trent'anni di carcere per l'omicidio e sta scontando la pena.
    "Se il procedimento andrà avanti - spiega uno dei legali che seguono la famiglia, Debora Abate Zaro - ci costituiremo parte civile. Chiederemo un risarcimento simbolico di un euro perché, da quella donna, Elisa dice di non volere nulla".
    L'indagata, secondo quanto è stato ricostruito, voleva convincere Elisa a riallacciare il rapporto col genitore.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza