La sezione d'appello della Corte
dei Conti ha confermato la sentenza con cui in primo grado, nel
2016, era stato disposto il 'non luogo a procedere' per
prescrizione a carico dei vertici dell'Agenzia Torino 2006, che
erano stati chiamati a rispondere di un danno erariale di 2,6
milioni di euro.
La decisione dei giudici contabili riguarda l'ex direttore
generale, Domenico Arcidiacono, e altre quattro persone.
Al centro della vicenda c'era il contratto, affidato a
esperti esterni, per il servizio di project control della
realizzazione delle opere olimpiche. In primo grado, la Corte
dei conti aveva sottolineato che la spesa rappresentò "una quota
infinitesimale" in un contesto "di una gestione finanziaria
finanziaria risultata peraltro a consuntivo oculata e priva di
significativi elementi di criticità".
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