E' una sorta di rivisitazione delle
Sacre Scritture in chiave picaresca per raccontare la natura
profonda delle migrazioni e del viaggio 'altrove' che tutti i
popoli o prima o poi si sono trovati ad affrontare, l'ultima
regia di Fausto Paravidino 'La Ballata di Johnny e Gill' in
prima l'8 gennaio al Teatro Gobetti nel cartellone del Teatro
Stabile di Torino.
Si tratta di una coproduzione internazionale insieme con Le
Libertè di Toulon, il Rossetti Teatro Stabile del Friuli Venezia
Giulia, La Crieè-Theatre National de Marseille, Pole Arts de la
Scène, Les Théatres de la Ville de Luxemburg.
Partendo dal mito della Torre di Babele, Paravidino, tra i
più importanti drammaturghi europei, ha costruito un grande
progetto internazionale sulla storia di Abramo, che qui si
chiama Johnny, e Sara (Gill) che mescola lingue e linguaggi
teatrali, culture, suggestioni, avventure. Si parte dalla New
York di Ellis Island per arrivare all'Europa contemporanea
"parlando un po' di Dio e di noi tutti", dice il regista.
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