"Un innovatore, un grandissimo
allenatore che ha cambiato il calcio italiano e ha regalato una
delle più grandi soddisfazioni al Torino". Il 'poeta del gol',
al secolo Claudio Sala, capitano del Toro dell'ultimo scudetto,
quello del 1976, ricorda così Gigi Radice, l'allenatore
scomparso oggi a 83 anni dopo una lunga malattia. "Lo conobbi a
Monza, giovanissimo - racconta Sala -, lo ritrovai anni dopo a
Torino ed era sempre un innovatore, nonostante il passare degli
anni". Radice importò in Italia il concetto di 'calcio totale',
reso famoso dall'Ajax e dall'Olanda di Cruijff, stravolgendo il
calcio italiano ancora legato al concetto di 'catenaccio' e
ottenendo grandi risultati con il Torino. "Era un allenatore che
puntava molto sugli allenamenti - spiega l'ex granata -. In
campo pretendeva che tutti noi dessimo il massimo, sempre. Dal
punto di vista umano era un uomo leale e onesto con tutti noi,
diretto. Purtroppo ha avuto una malattia tremenda, che da tanti
anni ormai lo stava logorando".
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