Il Museo d'Arte Orientale di Torino
festeggia i 10 anni con una settimana di incontri, concerti e
cocktail a tema, nelle sale dedicate alle culture asiatiche. E
annuncia un piano quinquennale di grandi mostre, innovazioni
digitali e tante altre iniziative per attrarre diversi pubblici,
nuovi investimenti e nuovi acquisti.
"Se il primo decennio è servito a fidelizzare il rapporto con
i torinesi e la comunità straniera, sempre più vicina al Mao -
spiega il neodirettore Marco Guglieminotti Trivel - ora è il
tempo di aprire a nuove formule e allargare ulteriormente la
ricerca e i rapporti internazionali. I musei oggi sono luoghi
aperti e in mutamento".
Per la sindaca Chiara Appendino il Mao è "diventato un punto
di riferimento culturale della città, particolarmente aperto
alla comunità straniera, nonché un museo molto amato dai
turisti, con 100.000 visitatori l'anno. Un luogo simbolo di
dialogo tra culture e di produzione di cultura".
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