Sono pochi i rider presenti
all'incontro organizzato dall'Inps: ascoltano, fanno domande, ma
alla fine sono delusi. "Ci hanno detto quello che già sapevamo,
ci hanno sciorinato tutele e diritti a cui noi non potremmo mai
accedere", osserva un ragazzo. "Perché siamo qui in pochi? Molti
sono stranieri e questo era un incontro tecnico. E poi le nostre
condizioni di lavoro si sono abbassate ancora, ormai la forma di
pagamento più usata è a cottimo", aggiunge un altro giovane.
"Abbiamo dato il nostro impegno istituzionale, i funzionari
hanno illustrato le tutele previste dalla legge, come poter
accedere al sito e come poter presentare le richieste di
prestazioni previdenziali", spiegano all'Inps Piemonte. Presente
anche l'avvocato Giulia Druetta dello Studio Bonetto che ha
seguito le vicende legali dei rider al Tribunale di Torino. "Le
aziende non hanno dato informazioni sull'incontro. Encomiabile
l'iniziativa, ma è emerso che con la loro fascia di reddito
questi ragazzi non hanno diritto quasi a niente".
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