La mancata bonifica del sito
inquinato ha provocato "la diffusione di inquinanti all'esterno"
con la "compromissione delle acque potabili con grave pericolo
per la salute pubblica": per questo, su richiesta della Procura
della Repubblica di Potenza, che ha coordinato le indagini dei
Carabinieri del Noe sul termodistruttore per rifiuti speciali,
il gip di Potenza ha disposto il sequestro degli impianti di
messa in sicurezza e bonifica dello stabilimento "Rendina
Ambiente" (ex Fenice) nell'area industriale di Melfi (Potenza).
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