Avrebbe voluto fare il poeta o il
pittore ma è diventato fotografo, e dice di avere fatto gli
scatti più belli a New York, in un periodo in cui vedeva sfocato
a causa di un problema agli occhi. Così si racconta Frank
Horvat, fra i massimi fotografi viventi, che a Torino ha
presentato la sua personale 'Storia di un Fotografo' di cui è
anche il curatore. Gli scatti, esposti da oggi al 20 maggio a
Palazzo Chiablese, sono oltre 200.
Completa il percorso un gruppo di scatti di altri grandi
maestri, scelti dalla collezione privata di Horvat. La mostra,
voluta dal direttore dei Musei Reali Enrica Pagella, con il
sostegno della Regione Piemonte e la sponsorizzazione di Reale
Mutua, è introdotta da un video. Anche se per il fotografo
mancato poeta "è completamente stupido essere costretti a
guardare la realtà attraverso uno schermo" e non invece con gli
occhi, o meglio con l'obiettivo dell'inseparabile Canon
compatta.
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