"Siamo consapevoli che è un
percorso complesso, il piano può essere correttamente e
compiutamente valutato solo con il bilancio preventivo 2018 e i
successivi consuntivi" ma "la strada del rigore intrapresa
permette di curare un malato con la febbre e non con l'epatite.
Grazie per il lavoro che fate nell'interesse della comunità" .
Questo il giudizio della Corte dei Conti sul piano di rientro
della Città di Torino avviato per ripianare il debito
strutturale.
La Corte ha definito il piano "ambizioso", in particolare per
quanto riguarda gli incassi ipotizzati per le alienazioni
immobiliari "che restano ovviamente un punto interrogativo". E
ha osservato che "non è ancora possibile esprimere una
valutazione sul tema delle riscossioni".
Esaminando i documenti finanziari della Città, la Corte ha
osservato: "nel rendiconto 2016 è stato riscontrato l'equilibrio
della parte corrente e capitale e la stessa cosa ci sarebbe
anche nel '17. Il risultato del 2016 consentirebbe di recuperare
due rate di disavanzo".
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