Nina Kuluz, condannata in primo
grado per il rapimento del figlio, è stata fermata e
identificata a Torino. Del bambino, che il padre Alessandro
Avenati attende di riabbracciare da più di sei anni, nessuna
traccia. "E' una vergogna non riusciamo a riportare un bambino a
casa sua in Italia", commenta su Fb l'uomo, a cui tanto il
Tribunale di Torino quando quello di Spalato hanno affidato il
piccolo conteso. Fino ad ora la riconsegna, già saltata una
prima volta nel giugno 2017, è rimasta lettera morta.
Il dramma di Avenati inizia nell'aprile 2011, quando la
compagna torna in Croazia con il loro figlio di un anno e mezzo.
La donna e il bambino spariscono nel nulla fino al settembre
2016, quando lei viene arrestata. Per il padre, però, il
calvario non finisce. La riconsegna del figlio, e il suo ritorno
in Italia, vengono sempre rimandati.
La madre è stata fermata dopo una segnalazione anonima. Nei
suoi confronti nessun ordine di cattura per cui, dopo
l'identificazione, è stata rilasciata.
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