Di finto il numero di
cellulare apparso nella fiction di Canale 5 Rosy Abate non aveva
nulla. E dopo la prima puntata della serie, in onda ieri sera,
gli intestatari del telefono - una giovane coppia di Domodossola
- hanno iniziato a ricevere una telefonata dietro l'altra.
Insulti e minacce, anche nel cuore della notte, tanto da essere
costretti a rivolgersi al loro legale, l'avvocato Gianni Vicini.
"Abbiamo paura, io sono anche all'ottavo mese di gravidanza e
stanotte non ho chiuso occhio", racconta la donna, che vive con
il futuro padre di suo figlio nel capoluogo Ossolano. Quello che
è il loro numero di telefono da tredici anni è comparso,
inspiegabilmente, in un biglietto che la protagonista della
fiction si trova sull'auto. "Abbiamo scritto a Mediaset, per
capire come possa essere successa una cosa simile. Aspettiamo
una risposta", dice la donna. "C'è chi ci ha dato dei mafiosi,
chi ci ha minacciato - conclude - altri invece pensavano fossimo
della produzione tv. Un vero incubo...".
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