Il progetto iniziale della
proiezione in piazza San Carlo della finale di Champions League
del 3 giugno contemplava l'accoglienza di 47.500 persone. Fu poi
ridotto a 40 mila per iniziativa della Commissione provinciale
di vigilanza, organismo istituito presso la prefettura che
svolse delle verifiche e impartì agli organizzatori una serie di
prescrizioni.
E' una delle ricostruzioni che, come si ricava dai documenti
dell'indagine, è al vaglio della procura di Torino, dove oggi
sono proseguiti gli interrogatori per far luce su cause e
responsabilità della giovane donna morta e degli oltre 1.500
feriti per la calca. "Nella commissione provinciale di vigilanza
la mia era solo una funzione di collegamento", avrebbe spiegato
ai pm Antonio Rinaudo e Vincenzo Pacileo l'ispettore di polizia
Pasquale Piro. fece parte della Commissione che doveva
pronunciarsi sull'agibilità dell'evento in qualità di
rappresentante della Questura.
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