Dopo più di tredici anni non si sono
ancora conclusi gli strascichi giudiziari del clamoroso furto da
almeno dieci milioni di euro messo a segno nella Palazzina di
Caccia di Stupinigi, alle porte di Torino. La Cassazione ha
infatti ordinato un nuovo processo per una delle numerose
persone coinvolte nella vicenda, Renato D.M., un nomade sinti
accusato di estorsione: la condanna a 4 anni e 4 mesi che gli
venne inflitta nel 2011 dovrà essere ricalcolata per via di una
dibattuta questione legata a un'aggravante del reato.
I ladri riuscirono a intrufolarsi nello storico edificio
sabaudo e a razziare quadri, mobili e oggetti di antiquariato di
gran pregio. Dall'ultima sentenza della Cassazione si ricava
che, per evitare la perdita del materiale, la Fondazione
Mauriziano e la compagnia assicuratrice furono costrette a
versare 250 mila euro. Il bottino venne poi ritrovato in un
campo a Villastellone nel novembre del 2005.
Per il furto - e le vicissitudini successive - ci sono stati
diversi processi.
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