Sono stati interrogati dal pm
Dionigi Tibone, oggi in Procura a Torino, i due allenatori
accusati di pedopornografia e violenza sessuale. L'inchiesta
ruota intorno al mondo del calcio giovanile ed è iniziata dalla
denuncia di un sedicenne, che ha raccontato di essere stato
vittima di abuso da parte del 'mister' 20enne. Dalle indagini è
emerso che l'allenatore, ai domiciliari e difeso dall'avvocato
Alessandra Bianco, dopo essersi assicurato la fiducia dei
calciatori adolescenti, li contattava in chat. Prometteva ruoli
da titolare in squadra o altri favori e, in cambio, si faceva
inviare scatti e video pornografici. Foto e filmati venivano
condivisi con un mister di 50 anni, adesso in carcere e difeso
dagli avvocati Marco Ferrero e Paolo Davico Bonino. Coinvolto
anche un architetto torinese, arbitro a tempo perso di partite
amichevoli, che con la scusa di massaggi tonificanti e di
lezioni di guida, tentava approcci sessuali. Per lui, difeso dal
legale Matteo Brigandì, è stato disposto l'obbligo di firma.
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