"Se ci fai un massaggio non ti
multiamo". Fu più o meno questa la proposta che due militari
della Guardia di finanza, a Torino, fecero alla titolare di un
centro massaggi. L'episodio, risalente all'ottobre del 2010, è
costato una condanna a 24 mesi di carcere con la condizionale
per il reato di "induzione indebita a dare utilità". La sentenza
è stata confermata dalla Cassazione. I due militari erano andati
al centro massaggi per un controllo sul rilascio delle ricevute
fiscali; secondo l'accusa, dopo aver verificato che un cliente
era appena uscito senza lo scontrino, dissero alla titolare -
una donna di origine cinese - che potevano elevare multe fino a
12 mila euro per ogni lavoratrice non in regola, a meno che non
avessero ottenuto un massaggio. Uno di loro si presentò la sera
stessa e chiese, senza esito, anche un particolare trattamento
alle parti intime. Entrambi tornarono il giorno dopo e vollero
"un massaggio gratuito a quattro mani". La titolare registrò la
conversazione e presentò una denuncia.
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